Posizione

Pietra, il PD: “Su sanità teatrino stucchevole. Inaugurare una nuova stagione di confronto”

Sul botta e risposta del centrodestra: "Una ossessiva ricerca di visibilità e consenso da ottenere a tutti i costi e con qualsiasi mezzo"

santa corona - ospedale albenga

Pietra Ligure. “In questi giorni assistiamo sbigottiti al continuo botta e risposta tra esponenti politici, più o meno autorevoli del centrodestra, sulla questione del futuro degli ospedali di Pietra Ligure e Albenga. Come già espresso alcune settimane orsono, riteniamo che questo atteggiamento ostile e irrazionale, non porti a risultati apprezzabili per entrambe le parti. Registriamo piuttosto che dietro a questo teatrino stucchevole e ridondante ci sia l’incapacità, da parte di questi personaggi, i cui partiti sono al governo della Regione (è bene rimarcarlo), di incidere concretamente all’interno della propria compagine politica che, nella fattispecie, gestisce le sorti della nostra salute pubblica. Insomma, una ossessiva ricerca di visibilità e consenso da ottenere a tutti i costi e con qualsiasi mezzo”. A dirlo sono gli esponenti del Partito Democratico di Pietra Ligure.

“Tuttavia riteniamo che la difesa e la tutela di un bene pubblico come la sopravvivenza della propria struttura di riferimento sia un diritto sacrosanto e inalienabile purché inserito in un contesto privo di conflittualità strumentali e dannose – proseguono -, quando, nel merito, una manifestazione democratica porta migliaia di persone nelle strade e nelle piazze per la difesa di un territorio, qualunque esso sia, debba essere rispettata e presa in seria considerazione che si tratti di un Pronto Soccorso, di un reparto di Ostetricia e ginecologia (chiusi da troppo tempo) o di uno di quei servizi essenziali sottratti al beneficio dei cittadini. Come già espresso tempo fa, il circolo del Partito Democratico di Pietra Ligure, non intende partecipare a questa corsa al massacro. Oggi più che mai crediamo che si debba inaugurare una nuova stagione di ascolto e confronto da allargare a tutti le componenti del medio ponente. Ed è questo che intendiamo fare attraverso una serie di incontri tra le sezioni interessate e con il coinvolgimento dei nostri rappresentanti in Regione”.

“La sanità di tutta la provincia è in forte sofferenza per la continua e inesorabile perdita di servizi fondamentali e di personale qualificato che va ad aggravare la già precaria situazione degli organici in tutte le realtà ospedaliere. La gente fa i conti con le lunghe liste d’attesa e con i servizi erogati con grande ritardo o, peggio, quando questi vengono soppressi, dovendo ricorrere sempre più spesso a strutture fuori regione talvolta a costo di grandi sacrifici. Sentiamo parlare con malcelato entusiasmo di molti esponenti politici, di finanziamenti veri o presunti che, nella migliore delle ipotesi, arriveranno solo tra alcuni anni e talvolta nemmeno accompagnati da progetti tangibili e resi pubblici. Lo stesso pnrr, atteso con troppe aspettative come istitutuzione rivoluzionaria per il SSN, non viene considerato per quello che in realtà rappresenta nel suo concepimento e nella sua stesura”.

“Una pioggia di soldi una tantum rivolte a strutture nuove, alla digitalizzazione del sistema sanitario, al rafforzamento della telemedicina e poco altro rivolto ai servizi territoriali. Ben vengano questi fondi, per carità ma si tratta pur sempre di un piano dove non si parla di capitoli di spesa per il personale medico e sanitario più in generale, attraverso il quale si deve passare inevitabilmente se si vuole compiere un vero rilancio del sistema della salute pubblica. La buona sanità, prima ancora delle strutture, la fanno le figure professionali. I dati che registriamo quotidianamente ci danno invece una rappresentazione decisamente di segno contrario. Insomma il rischio di assistere alla politica delle scatole vuote è più che mai reale”.

“Ospedali di comunità o case della salute, se non accompagnate da una programmazione seria rimangono solo un bel progetto nelle intenzioni. Sicuramente per ciò che riguarda la nostra realtà. Il governatore Toti ha comunque mancato di chiarezza nel fornire dati e risposte che, nella migliore delle ipotesi “vedrebbero” la luce nel 2026. Nel frattempo quali saranno le misure che la Regione intende adottare nell’immediato futuro, non è ancora stato detto in maniera esplicita e precisa. Questo – concludono i Dem – è l’unico interrogativo che ogni cittadino dovrebbe porsi con tanta tanta preoccupazione”.

“La proposta è una buona piattaforma di discussione su come organizzare la sanità pubblica nella nostra Provincia – commenta Grande Liguria-. Il passaggio successivo deve essere un incontro pubblico tra le forze politiche, le associazioni e tutti coloro che ritengono che nella costruzione del sistema sanitario provinciale debba essere prioritario fare gli interessi del cittadino”.

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