Ipotesi

Peste suina, restrizioni a 6 km dalle carcasse infette: la nuova ordinanza potrebbe salvare il savonese

La Regione pronta ad un piano su deroghe rispetto agli attuali confini della zona rossa

peste suina

Liguria. Con l’inizio della primavera, le vacanze pasquali e i ponti primaverili alle porte, si attende la nuova ordinanza ministeriale che riscriverà in confini della zona infetta relativa alla diffusione della peste suina africana. A quasi due mesi e mezzo dal primo provvedimento, quindi, potrebbe cambiare la geografia dell’emergenza, come richiesto e sollecitato da categorie e associazioni economiche legate alle filiere agricole e dell’allevamento oltre che per l’outodoor e la fruizione pubblica dei sentieri e dell’entroterra.

La battaglia contro le restrizioni, considerate inefficaci e dannose per cittadini, imprese e associazionismo, non si ferma, anche perché, secondo le indiscrezioni sui contenuti del nuovo dispositivo del Ministero, si parla di un’area di interdizione con un raggio di almeno 6 km intorno dal ritrovamento di ogni carcassa. Un parametro che potrebbe penalizzare il territorio genovese, ma salvare quello savonese dove non sono state ancora rinvenuti casi di positività.

Come annunciato dall’assessore Piana in Consiglio regionale, si sta già lavorando al piano delle deroghe, sulle quali ci sono molte aspettative, dopo due mesi e mezzo di attesa, per riaperture significative.

Entro qualche settimana in Liguria sarà consentito agli allevatori di riportare gli animali al pascolo in determinate zone. Il piano regionale consentirà la ripresa di altre attività dato che l’ordinanza in vigore emanata dai ministeri della Salute e delle Politiche agricole impone uno stop a caccia, pesca, raccolta di funghi e tartufi, trekking, escursioni in mountain bike…

Ad oggi i positivi sono 73, di cui 41 in Piemonte e 32 in Liguria.

Prosegue l’azione di monitoraggio dei boschi e la task force sanitaria messa in atto per fronteggiare l’emergenza: alla Regione la richiesta di un piano di abbattimenti più spinto sul modello del Piemonte, anche per scongiurare nuove criticità nei prossimi mesi.

Tra le ultime misure anche i 30 km di reti anti-fauna sui tratti autostradali di Aspi.

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