Posizione

Ospedale Albenga, Toti risponde da Dubai: “Marcia? E’ egoismo. In atto rivoluzione per un servizio migliore” video

"Elisoccorso notturno, Casa della Salute, diagnostica, radiologia interventistica e riabilitazione…"

Albenga. “Una rivoluzione che porterà un servizio sanitario migliore a tutti i cittadini. Sindaci e comitati si battono per cose irrazionali a dispetto del paese vicino. E’ egoismo, non solidarietà per la costruzione di una buona sanità. Il Santa Maria di Misericordia diventerà uno dei grandi poli della Liguria“. Così il presidente di Regione Liguria e assessore alla sanità Giovanni Toti ribatte dagli Emirati Arabi (dove si trova per il Liguria Regional Day a Expo 2020 Dubai) agli organizzatori e ai partecipanti della marcia per l’ospedale di Albenga di oggi pomeriggio, con partenza da via Petrarca e diretta al nosocomio ingauno.

“E’ una strumentalizzazione inaccettabile e disinformazione che fanno le istituzioni e le forze politiche nei confronti dei cittadini”, ha proseguito Toti attaccando i politici locali.

Ribadisce anche in questa occasione ancora una volta che il pronto soccorso di riferimento del comprensorio ingauno deve essere quello dell’ospedale Santa Corona: “E’ a 12 km di distanza in un Dea di II livello che ha le potenzialità per insistere su una popolazione di oltre 500 mila abitanti, in questo caso i cittadini di riferimento sono meno di 300 mila”.

Ancora parole dure nei confronti dei sostenitori di un pronto soccorso nel nosocomio albenganese: “Dividere e frammentare i Pronto soccorso o unità particolarmente delicate come i centri ictus – ha aggiunto il presidente Toti – porta a non offrire un servizio salva vita ma permette soltanto ad un politico di cucirsi sulla maglietta un gagliardetto. E noi non vogliamo fare un danno ai cittadini soltanto per accontentare forze politiche locali. Perché questa non è una decisione che ha preso il presidente di una Regione o un assessore alla Sanità ma deriva da uno studio accurato di tecnici ed esperti e non è un caso che anche il decreto ministeriale cancelli i punti di primo intervento in zone dove non vi è un adeguato bacino di utenza”.

Le richieste che devono arrivare dal comprensorio ingauno per il governatore devono essere diverse: “Gli ingauni devono pretendere il potenziamento dell’elisoccorso con volo notturno, potenziale l’ospedale per le visite di prossimità, avere medici di famiglia che ricevono nella casa della salute, radiologia interventistica“. Sostanzialmente – spiega Toti – l’ospedale di Albenga “soddisferà tutti i bisogni di sanità dell’ex Punto di Primo Intervento con risposte per i codici bianche. Inoltre, è prevista anche la riabilitazione per quanto riguarda urologia e ortopedia protesica”.

A cambiare sarà il disegno della sanità non solo ligure ma anche italiana con il decreto ministeriale 70 e questo “garantirà di avere reparti in grado di offrire medici ed esperti competenti“. Secondo Toti neanche i numeri che si raggiungono nella stagione turistica potrebbero mettere in difficoltà il sistema: “La capacità di risposta alla domanda sanitaria è ampiamente sovradimensionata rispetto a quelli che sono i bisogni della provincia”.

“Un Pronto soccorso ad Albenga – ha concluso il presidente Toti – sarebbe sovradimensionato anche considerando il numero dei turisti presenti in estate. L’offerta sanitaria del territorio, infatti, con l’ospedale di Savona, di Pietra Ligure, di Albenga e Cairo soddisfa già ampiamente tutte le esigenze. Dalla nostra programmazione l’ospedale di Albenga esce rafforzato in termini di produzione, prestazioni e offerta medica e rimarrà un punto cardine nel nostro sistema sanitario regionale, con un potenziamento anche della rete dei servizi territoriali”.

“Un ruolo centrale che il Santa Misericordia ha avuto anche in questi due anni di dura lotta al Covid. Tutto questo in ottica di un potenziamento necessario per garantire un servizio d’eccellenza a tutto il territorio, senza sbandierare promesse che sarebbero soltanto nocive e irrazionali e non farebbero il bene dei cittadini di Albenga”.

“Non è Toti che vuole cancellare il pronto soccorso, ma è stato stabilito da tecnici ed esperti. Questa battaglia è al limite dell’inaccettabile”, conclude tranchant il governatore ligure.

A sostegno della posizione del presidente e assessore regionale alla sanità anche i consiglieri della Lista Toti: “Le persone che hanno preso parte alla manifestazione di Albenga per chiedere la riapertura del Pronto soccorso hanno ovviamente il diritto di manifestare, è un diritto sancito dalla nostra Costituzione, ma devono sapere che la parte politica e gli amministratori che li stanno trascinando in questa protesta li stanno prendendo in giro e li stanno illudendo, spingendoli a sostenere una posizione sbagliata e che non entra con equilibrio nel merito della questione”.

“La realtà dei fatti è ben diversa, come è stato spiegato a più riprese dal presidente Giovanni Toti e da questa maggioranza – proseguono ancora i consiglieri regionali arancioni – Continuare a sostenere e a ripetere che senza pronto soccorso sotto casa si muore è una enorme bugia e, al tempo stesso, equivale a voler giocare sulla pelle dei cittadini. Quella parte della regione dispone già di un pronto soccorso, che è quello dell’ospedale Santa Corona, che dista 12 chilometri e che è perfettamente rispondente alle urgenze e al fabbisogno di quel territorio”.

“Non si può pensare di avere sotto casa qualunque tipologia di servizio e qualunque specialità, ma occorre comprendere che per salvare una vita sono altri i parametri necessari, come l’efficienza e l’avanguardia tecnologica che saranno reperibili in una struttura d’eccellenza come quella del Santa Corona. Per quanto riguarda l’ospedale di Albenga, inoltre, ci sarà un potenziamento dei posti letto, dei servizi e un aumento dei reparti, rispetto allo stato attuale, sempre nel solco del ridisegno della rete territoriale”.

“Vogliamo, dunque, invitare i cittadini a stare con gli occhi bene aperti e a non cadere nelle facili provocazioni degli esponenti del centrosinistra che, per una mera convenienza politica, dipingono una situazione che non c’è – conclude il gruppo consiliare in Regione Liguria della Lista Toti – Gli amministratori che stanno aizzando gli abitanti del savonese a scendere in piazza fanno parte di quelle forze politiche che hanno chiuso il pronto soccorso dieci anni fa senza chiedere il parere a nessuno e che oggi, con la doppia faccia che li contraddistingue da sempre, ne chiedono la riapertura, ben sapendo che non sarà possibile. Questa maggioranza ha sempre tutelato i cittadini e la loro salute e continuerà a farlo, a differenza di chi tara i propri comportamenti solo e unicamente in base al proprio tornaconto elettorale”.

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