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Ospedale Albenga, Ciangherotti (FI): “Nel comprensorio ingauno harakiri politico di Toti”

Il consigliere forzista attacca: "Toti pugnala il territorio e sceglie il finalese per fare cassa elettorale"

Ciangherotti Toti Ciangherotti

Albenga.  “È ormai evidente che ci troviamo di fronte al suicidio politico di Giovanni Toti sul territorio ingauno. Una scelta mirata e non casuale. Il governatore e assessore alla Sanità ligure ha deciso di guardare al proprio tornaconto politico puntando tutto sul finalese, ovvero il comprensorio che porta in dote il bottino elettorale più pesante. Nel farlo non ha solo voltato le spalle ad Albenga e ai suoi cittadini, ma con una serie di errori si è spinto oltre, arrivando a mettersi contro un intero territorio”. Il consigliere comunale Eraldo Ciangherotti commenta così le reazioni della comunità albenganese a seguito della grande marcia per l’ospedale Santa Maria di Misericordia e, nei giorni scorsi, della protesta andata in scena da Ceriale ad Andora in occasione della Milano-Sanremo.

“Prima il declassamento del Ppi dell’ospedale di Albenga ad ambulatorio dei medici della mutua con il benestare del sindaco Riccardo Tomatis promotore dell’operazione- spiega Ciangherotti – poi l’incontro (nemmeno in presenza ma) in videoconferenza con i sindaci del territorio per comunicare agli albenganesi e a tutti i cittadini dei comuni limitrofi che il Santa Maria di Misericordia non potrà riavere il pronto soccorso. Toti ha dichiarato guerra al comprensorio ingauno credendo che i cittadini si sarebbero limitati a scrivere qualche sfogo sui social. Non solo non è andata così, ma l’onda ingauna che si è riversata sulle strade di Albenga in occasione delle grande marcia ora rischia di diventare uno tsunami politico per il governatore”.

“SENZA PRONTO SOCCORSO SI MUORE”: LA MANIFESTAZIONE AD ALBENGA IN OCCASIONE DELLA CLASSICISSIMA

Ciangherotti non risparmia critiche nemmeno al partito di Toti e ai suoi rappresentanti locali: “L’11 marzo scorso – ricorda l’esponente di Forza Italia -, in piazza c’erano davvero tutti gli albenganesi. A dire il vero mancavano solo i rappresentanti ingauni di Cambiamo, i quali, forse sotto il peso della vergogna e dell’imbarazzo, quando si parla di sanità locale oggi rispondono con comunicati stampa in forma anonima. Tempi duri per gli ingauni chiamati al fronte a combattere una guerra contro il loro stesso territorio solo per non far torti al loro ‘comandante'”.

Secondo Ciangherotti, Toti avrebbe commesso troppi errori sul territorio albenganese: “Nel corso degli ultimi anni – conclude il consigliere comunale – ho cercato in tutti i modi di far capire al presidente Toti l’importanza di puntare sull’ospedale di Albenga, ma le mie richieste sono sempre cadute nel vuoto. Il governatore ha seminato vento sul comprensorio ingauno e adesso si deve preparare a raccogliere la tempesta. Una tempesta che prende la forma di una protesta civica e senza bandiere di partito”.

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