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Liguria del gusto

Mela Carla, eccellenza finalese che deve ritornare a vivere

"Liguria del gusto e quant'altro" è la rubrica gastronomica di IVG e Genova24

Generico marzo 2022

“I padri della frutticoltura italiana, Molon e Gallesio, la definiscono rispettivamente “una delle mele più saporite, con un sapore che ricorda viola e ananas” e “la regina delle mele croccanti”. Il nome è Carla o Carla di Finale, ma si usa anche il plurale Carle e il maschile Carlo. Il frutto è piccolo e irregolare, ha una buccia giallo-paglierina screziata di rosa e una polpa dolcissima, succosa e color bianco-crema. Particolarmente delicata, si conserva meno delle altre e si mangia appena raccolta”: così la scheda di Slow Food a proposito della Mela Carla che, grazie anche alla sua Fiduciaria di Condotta, Monica Maroglio. è entrata a far parte dell’Arca del Gusto di Slow Food, per intenderci una “lente d’ingradimento” per tutelare la biodiversità.

La Mela Carla si raccoglie sul finir di Settembre, e si serba sino alla primavera, maturando gradatamente, e successivamente nella stagione invernale. Ha il vantaggio, sopra le altre Mele vernine, di essere mangiabile sin dal primo momento che si raccoglie, e di sviluppare consecutivamente nel diversi gradi della sua maturità delle qualità differenti, che le danno un pregio diverso.

In Ottobre è di un verdastro giallognolo, coperta da un lato di un bel rosso di rosa, a polpa croccante, piena di sugo e di un sapore forte. Sviluppa in Novembre una fragranza che assomiglia un poco a quella dell’ananas, e la sua polpa prende un sapore più gentile. In seguito il colore verdastro si volta in un bel giallo cereo, e si copre sovente di qualche macchia di ruggine pallida: il rosso diviene allora meno vivo, o si perde, e l’odore svanisce o resta appena sensibile: la polpa diventa morbida senza cessare di essere fina, e non perde del suo sapore che al ritorno della primavera.

A Finale, in questo momento, la coltivano in pochi, la usano per conserve, succhi, per aromatizzare una ottima birra, e addirittura preparare una splendida crema con proprietà dermatologiche importanti. Come tutta la frutta difficile abbinarla ad un vino, ma in una sangria ligure (a base di vermentino soprattutto), non stona di certo.

“Liguria del gusto e quant’altro” è il titolo di questa rubrica curata da noi, Elisa e Stefano, per raccontare i gusti, i sapori, le ricette e i protagonisti della storia enogastronomica della Liguria. Una rubrica come ce ne sono tante, si potrà obiettare. Vero, ma diversa perché cercheremo di proporre non solo personaggi, locali e ricette di moda ma anche le particolarità, le curiosità, quello che, insomma, nutre non solo il corpo ma anche la mente con frammenti di passato, di cultura materiale, di sapori che si tramandano da generazioni. Pillole di gusto per palati ligustici, ogni lunedì e venerdì: clicca qui per leggere tutti gli articoli.

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