Cordoglio

Lutto per la scomparsa di Maurizio Calvo, “storico” della Resistenza e collaboratore della Sms Fornaci, di Anpi e Isrec

Dotato di una vasta cultura, si è impegnato nella ricerca di documenti e testimonianze di quel travagliato periodo storico del nostro Paese e della Provincia di Savona

Maurizio Calvo Ino Imovigli Bruno Marengo

Savona. Savona in lutto per la scomparsa di Maurizio Calvo, collaboratore della Sms Fornaci e della sezione Anpi “Giuseppe Lagorio”.

Nato nel 1938 a Savona nel popoloso quartiere di Villapiana, dopo la laurea in scienza geologiche si è dedicato all’insegnamento presso l’Itc Boselli di Savona.

Legato per ricordi familiari e personali al periodo della Liberazione alle lotte operaie degli anni ’40 e ’50, durante i quali ha conosciuto molti protagonisti della Resistenza, ha pubblicato importanti opere. Dotato di una vasta cultura, si è impegnato nella ricerca di documenti e testimonianze di quel travagliato periodo storico del nostro Paese e della Provincia di Savona, collaborando attivamente con l’Anpi e l’Isrec.

Di seguito un ricordo della sezione Anpi.

Professore, sportivo, “politico” con princìpi profondamente radicati e di interessi culturali e sociali coerenti con il suo stile di vita, Maurizio se n’è andato proprio ora, quando più avremmo avuto bisogno della sua esperienza per ritrovare la retta via in un mare che si è ancora pericolosamente agitato. Ma la sua lezione, il valore da cui mai si è discostato, si riassume in una voce unica: NO ALLA GUERRA! Un NO deciso, ma nutrito da una informazione che diventava sempre studio, approfondimento e mai slogan o sopraffazione. Guerra come nemica della Libertà, il valore più alto per la crescita dell’uomo singolo o in rapporto con i suoi simili e con la natura, che egli molto amava e riconosceva. Nelle sue storie partigiane non mancano mai il rispetto per animali e piante e sentite descrizioni di paesaggi. Maurizio si affezionava alla vita, agli ambienti alla bellezza dei sentimenti con la disponibilità e la serenità che la sua cultura gli consentivano. Ognuno di noi si forma in un dato segmento di storia, attorno al quale si andranno ordinando le esperienze e gli affetti. La sua famiglia fu colpita dalla morte di un fratellino nel tragico scoppio di esplosivi nella galleria di Valloria l’8 maggio 1945 e Maurizio non si è mai liberato davvero da questo dramma, ma lo ha trasformato in comprensione per i giovani e in riflessioni sulla violenza. Ha studiato con fatica e con passione morale gli eventi della Resistenza ordinando l’archivio dei documenti e scrivendo libri per spiegare e per spiegarsi la ricchezza dei valori umani e sociali di chi lottò con la barbarie formandosi in aule scolastiche non ammorbate e nei luoghi di lavoro.
Le pagine di Maurizio sono taglienti e tenerissime insieme; sia che tratti di vittime di cui con amore ha perseguito le tracce, sia che ricordi il suo antico quartiere di formazione alla vita, in una Savona-dallesei-ciminiere Ilva e dell’antica linea ferroviaria che spezzava via Torino. Nel parlare in pubblico, aveva una straordinaria dolcezza: sapeva che la violenza va distrutta, scomposta, con la persuasione informata e non con l’odio che la scalfisce e la fa soltanto dilagare. Grazie di tutto, Maurizio, sempre pronto com’eri a ricordarci che la “verità” non è quasi mai solista, ma canto corale costruito da tutti coloro che imparano e sanno adoperare gli esempi preziosi delle esperienze autentiche e sofferte.

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