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La Liguria perde altri abitanti e si tiene stretto il primato di regione più anziana d’Italia, rallentano però le “fughe” all’estero

Istat: dal 2019 al 2020 persi oltre 6.300 residenti, gli stranieri non compensano la crisi demografica

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Liguria. Sono oltre 6mila gli abitanti persi in Liguria in un anno. E proprio con la quota di 6.331 persone in meno, il territorio si conferma in piena crisi demografica (peggiorata dagli effetti del Covid) e mantiene il primato di regione più anziana d’Italia.

Il dato emerge dal focus dell’Istat sull’edizione 2020 del censimento permanente della popolazione. Un rapporto che tuttavia evidenzia un flebile segnale positivo: rispetto al 2019 il tasso migratorio verso l’estero è passato dal 4,2 al 2,4 per mille, seguendo una tendenza nazionale.

Al 31 dicembre 2020 nella nostra regione si contavano 1.518.495 residenti, di cui 817.722 in provincia di Genova. “Tra il 2019 e il 2020 la popolazione diminuisce in tutte le province liguri – si legge nel rapporto -. In termini relativi le flessioni maggiori si registrano a Savona (-0,8%) e La Spezia (-0,7%), mentre risultano più contenute nelle province di Genova (-0,3%) e Imperia (-0,1%). In valore assoluto il calo più consistente si ha nel capoluogo di regione (-2.582 unità), poi Savona (-2.080 unità) e La Spezia (-1.531)”.

A pesare ulteriormente sulla contrazione strutturale, determinata dal saldo naturale sempre negativo, è stato il coronavirus. “L’eccesso di decessi, direttamente o indirettamente riferibile alla pandemia, ha comportato in Liguria l’incremento del tasso di mortalità dal 14,0 per mille del 2019 al 16,9 per mille del 2020, con il picco del 17,5 per mille della provincia di Genova“, osserva ancora l’Istat. In questo quadro tuttavia il tasso di natalità è leggermente aumentato (dal 5,7 al 5,8 per mille), trainato soprattutto da Imperia mentre le altre province restano ferme o in calo.

Anche il rallentamento delle “fughe” all’estero, tuttavia, viene attribuito al fenomeno Covid: “Le ripercussioni sono state molto più rilevanti sui movimenti migratori internazionali. Spiccano in tal senso i casi di Genova e La Spezia, che vedono più che dimezzato il loro tasso migratorio estero nel 2020, mentre risulta in lieve controtendenza Imperia, unica provincia ligure a registrare un incremento, passando dal 4,5 per mille del 2019 al 4,6 per mille nel 2020”.

Fenomeni che comunque non modificano la struttura della popolazione: la Liguria rimane la regione con l’età media più elevata, 48,7 anni contro i 45,4 della media nazionale, valore stabile rispetto al 2019. Genova è leggermente sopra la media nazionale (48,8 anni). Il comune più vecchio (non solo della Liguria ma di tutta l’Italia) è sempre Fascia in alta Val Trebbia (età media 65,4 anni), mentre il più giovane a livello regionale è Ortovero in provincia di Savona (43,9 anni).

Come emerge dal focus Istat “si riducono lievemente l’indice di vecchiaia (rapporto percentuale tra la popolazione di 65 anni e più e la popolazione di età 0-14), da 262,4 del 2019 a 262,3 del 2020, l’indice di dipendenza degli anziani (rapporto percentuale tra la popolazione di 65 anni e più e la popolazione in età 15-64), dal 47,7 del 2019 al 47,6, e l’indice di struttura della popolazione attiva (rapporto tra la componente più anziana e quella più giovane della popolazione in età lavorativa): nel 2020 ci sono 162,6 residenti nella classe di età 40-64 ogni 100 di 15-39 anni (164,2 nel 2019)”.

Come si evidenzia ormai da anni, gli stranieri non riescono a compensare l’inverno demografico anche se la loro presenza in Liguria risulta in aumento di oltre 10mila unità (+7,4%) per complessivi 149.862 residenti che rappresentano il 9,9% della popolazione. Genova ha registrato un aumento del 9% (più alto della media ligure e molto più alto di quella nazionale, 2,6%). La popolazione straniera in Liguria è mediamente più giovane di quella italiana (età media di 35 anni contro i 50,3 anni degli italiani).

“Gli stranieri conteggiati nel 2020 – rileva sempre l’Istat – provengono da 167 paesi del mondo, ma sono concentrati in un numero abbastanza ristretto di collettività: le prime dieci, infatti, totalizzano il 68,7% delle presenze straniere con le prime tre (cittadini provenienti da Albania, Romania e Ecuador) che ne includono quasi il 40% (38,9%)”. La comunità albanese è ancora la prima in regione col 14,7% degli stranieri censiti nel 2020, percentuale quasi doppia rispetto al dato nazionale (8,4%). Interessante soprattutto il dato degli ecuadoriani (11,1% di presenze in Liguria rispetto all’1,4% nazionale), ormai tradizionalmente la prima comunità straniera a Genova.

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