Audizione

Savona, il San Paolo al centro della Terza Commissione: “Urgente il potenziamento dell’ospedale”

E' stata richiesta dai consiglieri di minoranza ed è stata convocata domani alle 15.00. Russo: "Rendiamo possibile il rafforzamento"

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Savona. Depauperamento del San Paolo, carenza del personale, importanza dell’emergenza-urgenza ma anche della prevenzione, fuga dei medici dal territorio, tecnologia in dotazione. Le questioni al centro della Terza Commissione consiliare del Comune di Savona che si è riunita oggi pomeriggio.

Il sindaco Marco Russo aveva incontrato il 25 febbraio il governatore ligure per affrontare anche le questioni legate al nosocomio savonese come il ruolo dell’ospedale, l’angiografo, il centro ictus, la carenza del personale medico e infermieristico. Toti aveva assicurato l’impegno per il potenziamento dell’ospedale.

Russo nell’audizione di oggi ha detto che bisogna partire dal riconoscere l’ospedale come parte della città e Savona deve puntare a rivestire il ruolo di capoluogo: “Dobbiamo invertire la tendenza di indebolimento dell’ospedale. La sanità è composta sia dall’ospedale che dalla rete territoriale e ora le case di comunità sono il nodo intermedio. L’amministrazione comunale svolge un ruolo politico di rappresentanza di un territorio e ha il compito di attivarsi per rendere possibile il potenziamento dell’ospedale“.

“Il piano socio sanitario è stato completato senza il coinvolgimento dei territori”, ha aggiunto Russo. Nei prossimi giorni è prevista una riunione con i sindaci del distretto savonese. “Non giocheremo con gli altri territori con il tono della voce, ma con la forza dell’ampiezza del nostro territorio“.

A presentare la richiesta sono stati i consiglieri di minoranza Daniela Giaccardi, Pietro Santi, Luca Aschei, Maurizio Scaramuzza, Renato Giusto e Andreino Delfino. L’obiettivo – si legge nella richiesta – è “definire i possibili interventi del Comune a sostegno di una realtà che non solo è di primaria inportanza per la salute pubblica, ma che è anche fonte di lavoro per molti cittadini savonesi”. Durante la seduta sono stati ascoltati gli stakeholders della sanità savonese.

“Negli ultimi anni è stata fatta una politica poco lungimirante – introduce l’audizione il consigliere comunale Daniela Giaccardi, prima firmataria- e più votata a coinvolgere situazioni di portata imminente ha creato una serie di problemi. Per questo dovremmo iniziare a confrontarci con le realtà locali“.

Il consigliere comunale ed ex primario di chirurgia del nosocomio savonese Angelo Schirru fa una premessa: “L’urgenza-emergenza è l’antitesi del business sanitario“. Poi sottolinea che l’ospedale lavora sull’alta complessità, una per tutti la chirurgia oncologica con un bacino di utenza di 165 mila abitanti e fa un focus sulle funzioni sociali: “Cura i cittadini, è fonte di lavoro soprattutto nell’era post industriale, può permettere di attirare investimenti produttivi”.

Il presidente dell’ordine dei medici della provincia di Savona Luca Corti si focalizza sulla carenza di organico: “C’è un problema di disaffezione dei medici dal loro lavoro e fuga dall’ospedale e dal territorio”. E si riferisce al quadro sanitario provinciale: “In questi anni è stato un po’ trascurato. Si fa emergenza ma si fa anche prevenzione che è fondamentale per ridure le emergenze. Una popolazione sana è meno costosa di una popolazione malata”. E conclude con uno sguardo al futuro: “Non potremmo permetterci di avere più di due ospedali che dovranno lavorare in modo complementare e non uno come l’altro”.

Giampiero Storti presidente del Comitato Amici del San Paolo ha messo al centro l’angiografo e il centro ictus (“unico ospedale di capoluogo di provincia senza averlo”). Chiedono a gran voce “la mobilità dell’equipe” per evitare così lo spostamento dei pazienti e sottolinea il “depauperamento di gastroenterologia e pneumologia”. Al discorso appassionato di Storti fa eco il presidente di Smi Liguria Renato Giusto: “Dobbiamo difendere con le unghie e con i denti il San Paolo”.

Ezio Venturino anatomopatologo di Asl2 mette sotto i riflettori la necessità di stanziamento e trasferimento di finanziamenti del governo centrale: “Durante il Covid c’è stato un crollo della diagnostica del 45% sia per mancanza di risposte dell’ospedale sia per paura di recarsi presso la struttura e ora è necessario risolvere l’arretrato. E’ possibile farlo solo con le risorse. L’interesse della politica savonese – fa un appello alla giunta e al consiglio – si mantenga nel tempo”.

Agli interventi degli stakeholders seguono i consiglieri comunali. “E’ necessario avere una sanità pubblica – sostiene con forza il Marco Ravera -. Serve una riflessione sui tagli alla sanità. Dobbiamo far sentire unita la voce a difesa dall’ospedale senza cadere nel campanilismo”. “La città di Savona da 15 anni non ha una classe dirigente in Regione che esprima la forza del capoluogo – aggiunge il consigliere comunale Fabio Orsi -. Il campanilismo nuoce in un mondo perfetto dove ci sono risorse per tutti, ma così non è. Se il mio sindaco porta avanti iniziative che possono essere spinte da chi vive la sanità quotidianamente e dal mondo politico, io mi unisco a Russo”.

Giovedì 24, in prosecuzione con la discussione iniziata oggi, si terrà una nuova seduta della terza commissione.

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