Vado Ligure. Il consigliere regionale Roberto Arboscello (Pd-Articolo Uno) ha presentato un’interrogazione, sottoscritta da tutto il gruppo, sulla discarica del Boscaccio di Vado Ligure che sta terminando i volumi a disposizione con il rischio che i Comuni, a breve, debbano conferire i rifiuti fuori dalla Liguria con un conseguente aumento dei costi.
Il consigliere ha ricordato l’investimento di 109 milioni di euro per ampliare e ammodernare l’impianto di trattamento meccanico biologico della discarica e che la Regione non si è ancora espressa sul progetto. Inoltre, il sito industriale si occupa di produzione di energia elettrica tramite una centrale di produzione alimentata a biogas (dal 1997 ad oggi). Alla luce del continuo maggiore accumulo di materiali, l’ampliamento è ormai una urgenza operativa.
Quello dell’ampliamento, infatti, è uno dei progetti attesi nel savonese nell’ambito del ciclo dei rifiuti. Lo stesso Ad di EcoSavona, società che gestisce la discarica del Boscaccio a Vado Ligure, Flavio Raimondo, aveva evidenziato la necessità di accelerare con l’iter autorizzativo.
Si andrà ad intervenire su un’area a valle dell’attuale sito e permetterà di accumulare circa due milioni e 386 mila metri cubi di rifiuti. I lavori verranno realizzati in due fasi: una prima fase consentirà un ampliamento in grado di accogliere 748 mila metri cubi; la seconda fase, invece, permetterà di stoccare un altro milione e 638 mila metri cubi.
Tra le opere complementari una nuova viabilità di accesso, lo spostamento di una parte della linea elettrica aerea, la sistemazione dell’alveo di rio Mulini (che attraversa l’area individuata per l’ampliamento) e gli interventi propedeutici al corretto accumulo dei materiali.
L’assessore al ciclo dei rifiuti Giacomo Giampedrone ha illustrato il percorso della richiesta di ampliamento della discarica presentata dal gestore e ha spiegato che il progetto, una volta confermata la sua procedibilità, sarà sottoposto alla procedura di Provvedimento Autorizzativo Unico regionale “con l’auspicio – ha concluso – che le problematiche tecnico amministrative riscontrate in un iter precedente possano essere superate”.
E in tema di rifiuti oggi si è discusso della complessiva situazione ligure. Enrico Ioculano (Pd-Articolo Uno) ha presentato un’interrogazione, sottoscritta da tutto il gruppo, in cui ha chiesto alla giunta di scongiurare l’aumento dei costi per lo smaltimento dei rifiuti in provincia di Imperia. Il consigliere ha ricordato che nel prossimo futuro i rifiuti prodotti nella zona saranno trasferiti nel savonese e, secondo una stima provinciale è previsto un aumento dei costi di smaltimento, che dovrebbero passare da 141 euro a più di 250 a tonnellata.
L’assessore ha evidenziato le iniziative assunte per coprire i fabbisogni del territorio e il “Programma straordinario per la gestione dei rifiuti in Liguria per il 2022”, che prevede la possibilità di integrare con soluzioni straordinarie extraregionali anche per i flussi imperiesi in caso di problemi contingenti che interrompano o limitino le soluzioni regionali.
L’assessore ha poi annunciato che è in corso un’istanza per accedere al Pnrr per la linea di biodigestione anaerobica della frazione organica da raccolta differenziata prevista nel polo di Colli, che permetterebbe una riduzione dei costi a carico delle comunità locali.