Italia. “Serve una gestione comune del mercato dell’energia“. E’ quanto il premier Mario Draghi sosterrà durante il consiglio Ue di domani e di venerdì. L’anticipazione nel corso delle comunicazioni alla Camera di questa mattina.
“Il consiglio Ue si confronterà sull‘aumento dei prezzi dell’energia ancora molto alti rispetto al livelli storici, più di 5 volte rispetto a un anno fa – ha dichiarato Draghi -. Serve un approccio condiviso sugli stoccaggi per rafforzare il potere contrattuale verso i fornitori. La creazione di un tetto Ue al prezzo del gas è al centro di un confronto con la presidente della Commissione”.
Poi il premier ha ribadito: “Vogliamo spezzare il legame tra prezzo del gas ed elettricità, che è in parte prodotta da fonti alternative, il cui prezzo non ha nulla a che vedere con quello del gas”. Poi ha ricordato il pacchetto di misure varato dall’ultimo Cdm per famiglie e imprese. Si è detto “consapevole” della necessità di altri interventi e di una “risposta europea“.
Intanto, è arrivato da Bruxelles il via libera al nuovo quadro temporaneo di crisi sugli aiuti di Stato per sostenere le imprese europee e i settori più colpiti dal caro energia che risulta influenzato anche dalla guerra in Ucraina.
“Dobbiamo mitigare l’impatto economico di questa guerra e sostenere aziende e settori gravemente colpiti – dichiara la vicepresidente Ue, Margrethe Vestager -. Dobbiamo agire in modo coordinato. La Commissione consentirà agli Stati membri di utilizzare la flessibilità prevista dalle norme sugli aiuti di Stato per far fronte a questa situazione senza precedenti, proteggendo nel contempo la parità di condizioni nel mercato unico”.
In particolare, come si legge su Ansa, il quadro di crisi prevede tre tipi di aiuti: i Paesi membri potranno istituire regimi per concedere fino a 35mila per le imprese colpite dalla crisi attive nei settori dell’agricoltura, della pesca e dell’acquacoltura, e fino a 400mila euro per le imprese colpite dalla crisi attive in tutti i altri settori; le altre possibilità sono quelle del sostegno temporaneo alla liquidità sotto forma di garanzie statali alle banche per garantire che continuino a erogare prestiti alle imprese, e schemi compensatori per le imprese per fare fronte ai costi aggiuntivi sostenuti a causa dei prezzi eccezionalmente elevati di gas ed elettricità, in particolare per quelle aziende ad alta intensità energetica.
Bruxelles chiarisce che gli Stati membri possono concedere aiuti eccedenti tali massimali, fino a 25 milioni di euro per i consumatori ad alta intensità energetica e fino a 50 milioni di euro per le imprese attive in settori specifici, come la produzione di alluminio e altri metalli, fibre di vetro, pasta di legno, fertilizzante o idrogeno e molti prodotti chimici di base.
Secondo quanto appreso, il quadro temporaneo sarà in vigore fino al 31 dicembre 2022, ma la Commissione potrà valutare prima della scadenza se sarà necessaria una proroga.