Cairo Montenotte. “Sospendiamo il nostro giudizio su Lambertini, finché non sapremo cosa vuole fare Toti sulla sanità in Val Bormida”. Con queste parole gli esponenti del cosiddetto “Patto del Balilla” (Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia e Liguria popolare, più l’Udc) lunedì hanno fatto marcia indietro sulla ricandidatura dell’attuale sindaco di Cairo, in attesa di conoscere i dettagli sul futuro dell’ospedale San Giuseppe. Una presa di posizione che Angelo Vaccarezza, coordinatore regionale di Cambiamo! (partito di cui fa parte Lambertini, che è stato escluso dal vertice del centrodestra che si è tenuto a Chiavari), definisce “una barzelletta”.
“A dirlo sono un politico di La Spezia, uno di Rapallo e due di Genova: comprendo che possa sembrare una barzelletta, ma purtroppo tale non è. Mi chiedo sinceramente cosa possa centrare l’attività regionale sulla sanità con il giudizio sul sindaco di Cairo Montenotte – scrive Vaccarezza in una nota -, sarebbe come se noi della Lista Toti dicessimo: ‘Per appoggiare il sindaco Canepa di Borghetto, aspettiamo di sapere se Centinaio manterrà la parola data sulla direttiva Bolkestein’; ma il problema, in realtà, è molto più grave perché dire che non si sia ancora capito cosa facciamo a Cairo è piuttosto incredibile. Giovanni Toti ha incontrato tutti, ha spiegato passo dopo passo cosa accadrà e si può essere in accordo o in disaccordo, ma nessuno dotato di un minimo di comprendonio può alzare la mano per dire di non aver compreso”.
“Se, invece, questa operazione è fatta solo per agevolare Fulvio Briano, allora credo che chi lo pensi avrebbe il dovere di dirlo apertamente. – evidenzia Vaccarezza – Ognuno di noi ha una storia e dovrebbe ricordarsela, così come sono convinto che la ricordino i cairesi. Se qualche nostro alleato avverte la nostalgia di qualche accordo innaturale con il Pd, lo dica”.
Vaccarezza poi blinda Lambertini: “Noi siamo gli unici che hanno seguito tutte le alleanze in maniera lineare, siamo pronti a dare un contributo al progetto civico di Paolo Lambertini, che non ha bisogno che i partiti gli dicano se possa ricandidarsi o meno. Lui si ripresenterà e verrà giudicato dai cittadini cairesi, per il lavoro che ha fatto, così come la gestione sanitaria di Giovanni Toti verrà valutata negli anni a venire. Una cosa, però, è certa: quando Paolo Lambertini lascerà il comune di Cairo la sanità sarà migliore di quella che aveva ereditato dal suo predecessore Briano, che durante i suoi 10 anni di sindacato, ha giocato insieme al suo partito, in maniera attiva un ruolo fondamentale nel depauperamento della sanità savonese. Noi, a differenza di altri, siamo in grado di passare dalle parole ai fatti e di poterci confrontare sui contenuti, senza banalmente fermarci all’involucro, come ha fatto chi ci ha preceduto e oggi, infatti, siede all’opposizione”.
E sull’esclusione di Cambiamo! all’incontro del centrodestra, Vaccarezza sottolinea: “Trovo la cosa paradossale perché, dati alla mano, senza di noi all’interno della coalizione il presidente della Regione sarebbe Ferruccio Sansa. Giova forse ricordare ai nostri alleati che anche nell’esperienza successiva al trionfo delle elezioni regionali, mi riferisco alle comunali di Savona, nonostante la debacle del centrodestra, la Lista Toti Savona è risultata il partito più votato all’interno della coalizione. Un centrodestra che si presenta senza Toti, in Liguria, potrà essere testimonianza sul territorio, ma non può essere una forza di governo“, conclude.
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