Il commento

Cairo 2022, Speranza: “Basta fare campagna elettorale sull’ospedale, ma Toti chiarisca da che parte sta”

Il vicesindaco: "Lambertini non c'entra nulla sulla questione sanità. La maggioranza è unita, speriamo non ci obblighino a forzature"

legario speranza

Cairo Montenotte. Nonostante la maggioranza abbia ribadito più volte che l’ospedale non debba essere un tema della campagna elettorale, sembra essere questo il nodo da sciogliere per capire chi effettivamente sarà il rivale proposto dal centrodestra che dovrà battersi con Fulvio Briano e Giorgia Ferrari alle prossime amministrative.

Cambiamo!, come logico che sia, blinda l’attuale sindaco Paolo Lambertini (coordinatore in Valbormida degli arancioni), ma gli altri partiti del cosiddetto “Patto del Balilla” (Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia e Liguria popolare, più l’Udc) congelano la loro scelta in attesa – dicono – “di sapere cosa vuole fare Toti sulla sanità in Val Bormida”. Spiegazioni che il governatore sostiene di aver già ampiamente dato, ma che probabilmente non hanno soddisfatto gli (ex?) alleati. Che, forse, sfruttano le elezioni per ribadire la lontananza dalle scelte di Toti durante le votazioni per il Presidente delle Repubblica che hanno creato non poco scompiglio all’interno della coalizione.

Fatto sta che alla maggioranza cairese la presa di posizione non è piaciuta e il messaggio è uno solo: “rimanere uniti”. Di questo discuteranno nella riunione prevista in settimana, probabilmente venerdì (quella di ieri è saltata a causa del lutto che ha colpito il consigliere Marco Dogliotti). In attesa del confronto, parla il vicesindaco Roberto Speranza, che la Lega pare avesse proposto tra i possibili sostituti a Lambertini.

L’augurio di Speranza è che le scelte dei partiti “non obblighino a delle forzature” e che la politica regionale e nazionale non incida sulla ricandidatura del primo cittadino: “Le diatribe del centrodestra dovrebbero trovare soluzione in altri livelli – dice – ma è giusto che Toti chiarisca da che parte vuole stare, se con il centrodestra o no. La situazione in questo momento non è facile. È come se una coppia volesse comprare casa, ma allo stesso tempo volesse divorziare, e si domandasse: ‘Che facciamo? Se la intesta solo ad uno oppure entrambi?’. Quando non c’è un chiarimento, in una famiglia mette male prendere delle decisioni insieme”. Decisioni che il vicesindaco spera possano convogliare sulla ricandidatura di Paolo Lambertini, che  – sottolinea – “non centra nulla sulla questione ospedale”.

Ed è proprio sulla sanità che Speranza fa una riflessione: “Il progetto proposto della Regione è soddisfacente e di alto livello, perché dà delle risposte sui servizi, le radiografie, la tac, la piastra ambulatoriale, qualcosa che in futuro può anche crescere. Oggi, però, manca la gestione dell’emergenza/urgenza e credo che sia legittimo chiedere spiegazioni”.

È questo, infatti, il punto su cui bisogna concentrarsi secondo Speranza: “Toti ha ribadito più volte che non ci sarà un pronto soccorso, abbiamo capito che non è possibile averlo, ma ci piacerebbe che almeno una parte delle emergenze e urgenze venga gestito dal Punto di Primo Intervento di Cairo. I pazienti dovrebbero poter accedere anche in ambulanza, e non solo su autopresentazione. Il tutto con un servizio garantito h24. Non è possibile che anche per alcuni codici bianchi si debba andare a Savona e attendere ore. È questo quello che abbiamo chiesto e continuiamo a chiedere alla Regione, ma su cui non abbiamo ancora ricevuto risposte certe”.

Un tema importante, quello dell’ospedale, che come detto sarà fondamentale per vedere come si sposteranno gli equilibri del centrodestra, ma che Speranza ribadisce non debba essere al centro della campagna elettorale: “Sono stufo di fare campagna elettorale su temi così importanti – afferma – si tratta di servizi universali che devono essere trattati a prescindere dalle colorazioni. Bisogna continuare, tutti insieme, a chiedere quello che serve per Cairo e la Valbormida, perché ricordiamoci che l’ospedale non è solo per la nostra città”, conclude.

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