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Cairo 2022, Lambertini lascia Cambiamo ma punta al bis: “Al servizio del bene comune, senza condizionamenti politici”

"La politica per me sta dietro e deve essere al servizio del progetto per il bene comune: è un servizio non il fine"

Paolo Lambertini

Cairo Montenotte. Dopo (e nonostante) la presa di posizione della maggioranza dei partiti del centrodestra, che ha vincolato l’appoggio a Lambertini alle sorti dell’ospedale San Giuseppe, dopo l’altra presa di posizione di Angelo Vaccarezza, che lo ha “svincolato” dall’appoggio ai partiti, l’attuale amministrazione comunale di Cairo Montenotte si è ricompattata e ha deciso di confermare la propria fiducia a Paolo Lambertini che quindi, salvo sorprese, correrà per il secondo mandato da sindaco della città. Ma non come rappresentante di Cambiamo.

Un endorsement che non stupisce (le dimostrazioni di unità non sono mancate e, anzi, il gruppo sperava che non fossero necessarie forzature da parte dei partiti) ma che ora diventa più che concreto grazie ad una “lettera aperta” che lo stesso Lambertini ha voluto indirizzare ai cittadini di Cairo Montenotte.

Nella missiva, il gruppo si definisce “forte e coeso” grazie ai cinque anni di lavoro, ma anche pronto a rafforzarsi ulteriormente con l’ingresso di “nuove energie civiche e sociali”. L’ossatura del gruppo dovrebbe restare invariata: le uniche defezioni non sarebbero dovute a motivazioni “ideologiche” o diatribe politiche, ma a motivi personali.

Lambertini, dunque, chiederà nuovamente la fiducia ai cairesi presentandosi come “civico”, così come avvenuto cinque anni fa. La sua adesione a Cambiamo, infatti, fu una scelta successiva alla vittoria elettorale.

E se Lambertini si ripresenterà come libero battitore, i suoi colleghi di lista si ripresenteranno appoggiati dai loro partiti di appartenenza. Come Caterina Garra, anche lei esponente di Cambiamo; o Roberto Speranza, che è della Lega; o ancora Fabrizio Ghione, in quota Liguria Popolare; o ancora l’assessore Maurizio Briano ed il consigliere Ambra Granata della Lega; gli altri membri dell’amministrazione, invece, sono indipendenti.

Di seguito il testo della lettera.

Cari concittadini di Cairo,

ci ripresentiamo, come già nel 2017, come un gruppo unito e determinato: siamo cairesi, orgogliosi di esserlo, motivati a continuare a cambiare il modo di fare politica, cambiare la relazione con le persone, cambiare il volto di Cairo e costruire il futuro insieme a tutti quelli che hanno a cuore la nostra città insieme alle persone e fieramente liberi da interessi.

Ci ripresentiamo come un gruppo forte e coeso, che si è consolidato in cinque anni di proficua amministrazione e che sarà rafforzato dall’ingresso di nuove energie civiche e sociali. Il nostro proposito è sempre quello di far ripartire la politica da dove è nata: dalla città.

Abbiamo dimostrato che, quando gli interessi che prevalgono sono quelli della città e del bene comune, le cose vanno avanti e si può concretamente crescere e migliorare.

È proprio con questo intento di trasparenza, che da sempre contraddistingue me come persona ancora prima che come amministratore locale, e per evitare ogni fraintendimento, in accordo con le forze civiche che mi sostengono, colgo l’occasione per comunicare che, nel prossimo turno elettorale, non mi presenterò come appartenente ad alcun partito politico, pur continuando come privato cittadino a seguire con interesse lo sviluppo del progetto Cambiamo! del Presidente Giovanni Toti a livello regionale.

La politica per me sta dietro e deve essere al servizio del progetto per il bene comune: è un servizio non il fine. La mia è sempre stata una posizione “civica” e desidero portare avanti il progetto iniziato con chi ha a cuore il bene di Cairo e spinge la politica per avere il supporto per realizzarlo, senza farsi condizionare da essa.

Siamo partiti nel 2017 da una situazione di evidente degrado, dieci anni di immobilismo totale. Su 5 anni di amministrazione, 2 anni e mezzo ci hanno visto in prima linea in una pandemia mondiale che ha messo in ginocchio tante famiglie e sfilacciato il tessuto sociale dal punto di vista sanitario, economico e anche psicologico. E ora una guerra sul confine europeo che sta devastando l’Ucraina e le cui conseguenze si cominciano a pagare in tutti gli altri Stati. E davanti a difficoltà inimmaginabili, sono felice e orgoglioso di quanto costruito per la nostra città, con la politica del fare e dell’inclusività che caratterizza questa amministrazione.

Condensare quanto abbiamo fatto in appena cinque anni non è facile e avremo modo nei prossimi mesi, ma è utile fare qualche esempio per ricordarci tutti a quante necessità siamo andati incontro e quanto ancora si può e si deve fare. Si è ritornati alla manutenzione di fiumi e alberature per evitare incidenti e disagi, manutenzione che era stata completamente dimenticata. Abbiamo ridato a Cairo una piazza nevralgica della città, bella, inclusiva e sicura. Abbiamo trovato tutte le scuole del Comune senza le basilari norme di sicurezza antincendio e provveduto ad effettuare tutto quanto necessario per garantire, in tempi brevi, il ritorno alla sicurezza. Abbiamo rinnovato i parchi giochi per i bambini (tutti ricordano lo stato di degrado in cui versavano i giardini pubblici in Piazza della Vittoria) e ne abbiamo creati di nuovi (Tecchio). Abbiamo riportato all’utilizzo pubblico il centro ragazzi del Buglio e provveduto all’abbattimento di barriere architettoniche nella città. Abbiamo ricostruito un sistema di videosorveglianza, di fatto assente, sia nel capoluogo sia nelle frazioni. Abbiamo finalmente messo l’ambiente tra le priorità provvedendo tra l’altro a istituire una rete di monitoraggio della qualità dell’aria completa e capillare. Abbiamo messo mano a tutti i cimiteri del comune con importanti lavori di ristrutturazione e ampliamento. Abbiamo chiuso contenziosi che da anni gravavano sul bilancio del nostro Comune. La cultura, dopo anni di torpore, ha finalmente ripreso vigore: mostre, eventi, concerti, feste in piazza e nelle frazioni, attività teatrali, i cicli di “Nutrimente” completamente rinnovati e arricchiti, il nuovo e subito prestigioso concorso letterario, i luminosi festeggiamenti natalizi. Stiamo lavorando incessantemente per riavere un ospedale che dal 2012 ha subito prima la chiusura del PS e del reparto di Medicina, il dimezzamento dei posti letto e il depauperamento di attrezzature, fino, nel 2020, alla chiusura a causa del Covid. Lavoriamo per le riaperture di servizi socio-sanitari che siano adeguati alle esigenze della città e della valle, con lo scopo di ottenere risultati concreti e non di fare sterili proclami in cerca di visibilità.

Ma il cambiamento più grande ed epocale, forse, è un altro: abbiamo messo le persone davanti, con l’ascolto, la disponibilità, l’attenzione alle esigenze di tutti e lo abbiamo fatto tutti i 1.728 giorni del nostro mandato! Insomma abbiamo cambiato la politica: dalla politica del dire a quella del fare; con dedizione, abnegazione e impegno e con la volontà ferma di continuare su questa strada, senza interferenza dei partiti nel cammino.

Grazie per il supporto che ci avete sempre garantito e per quello che spero vorrete garantirci anche nei prossimi cinque anni.

Paolo Lambertini

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