Fulmine a ciel (più o meno) sereno

Andrea Mei lascia l’Albenga: “Impossibilitato a svolgere completamente il mio lavoro, mancata obiettività e programmazione”

Le parole dell'ormai ex DG bianconero dopo le dimissioni: "Il rapporto non era più quello di un tempo, bisogna saper stare nel calcio"

Generico marzo 2022

AlbengaNon è stata una domenica serena per gli ingauni, nonostante l’importante vittoria a Taggia arrivata grazie al primo gol di Gabriele Sanci.

A rendere sempre più turbolenta l’annata bianconera è stata la notizia delle dimissioni di Andrea Mei dal ruolo di Direttore Generale, comunicate nel prepartita. Una figura molto importante la sua, essendo il principale punto di riferimento dell’organizzazione della società, che ora dovrà farne a meno.

Ma quali sono state le ragioni di questa decisione? A spiegarlo ci pensa proprio il diretto interessato che, contattato telefonicamente, ha voluto subito mettere i puntini sulle i: “Il fatto che l’Albenga abbia vinto conferma che, sotto il profilo sportivo, sia stato fatto un buon lavoro e questa non sarà certo l’ultima vittoria dei ragazzi. Le mie dimissioni sono frutto dell’impossibilità di svolgere il mio lavoro nella sua completezza. La questione economica è solo parzialmente un motivo”. 

Infatti, non vi era più il solito feeling con il sodalizio bianconero: “Sicuramente il rapporto non era da tempo più quello che serve per lavorare in sintonia e, anche qui, l’aspetto economico non era determinante. Ha inciso molto di più non essere stati obiettivi rispetto alla situazione e non modificare i programmi in corsa. Tutto l’ambiente, compreso il settore giovanile, ne ha risentito. Fortunatamente ci sono delle ottime persone che hanno continuato a lavorare per il bene della società”.

Che possano esserci altri addii nel giro di qualche tempo? Spero sinceramente di no. Questo è il mio lavoro e, non potendolo più svolgere completamente per volontà non mie, ho deciso di farmi da parte. Anche questa scelta, alla fine, gioverà al bilancio societario“.

Infine, il Direttore ha voluto concludere il discorso parlando di prospettive future, e con una dedica a tutti gli appassionati: “Non ho la sfera di cristallo. I soldi nel calcio sono molto importanti, ma bisogna anche saperci stare. Si tratta di un mondo complicato e ogni due giorni i risultati sui campi, a partire dai professionisti, ci lasciano a bocca aperta: è il fascino di questo sport. Ci sono le basi per far sì che l’Albenga possa dire la sua anche nel breve periodo e, se la proprietà riuscirà a ritrovare l’equilibrio giusto, ha sicuramente buone possibilità di fare felice questa gente straordinaria, che ama davvero questi colori. Io continuerò comunque a fare il tifo insieme a loro“.

Quest’anno va così: nemmeno con una vittoria gli ingauni possono stare tranquilli.

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