"noi"

All’Open Theater di Savona “We Cubed”: laboratorio di teatro sociale e di comunità

A cura dell’Associazione Culturale Teatro 21, si farà una riflessione sul concetto di accoglienza

Generico marzo 2022

Savona. Un laboratorio di teatro sociale e di comunità. È tutto questo We Cubed, l’iniziativa a cura dell’Associazione Culturale Teatro 21 che andrà in scena nei prossimi tre mesi all’Open Theater Savona e avrà come filo conduttore “l’accoglienza”.

We Cubed nasce all’interno del progetto “L’Accoglienza che Cura” finanziato dalla Fondazione Compagnia S. Paolo e dalla Fondazione De Mari con capofila  la Fondazione Comunità e Servizi ONLUS,  più tantissimi altri partner  nel distretto Savonese e delle Bormide tra cui ASL2.

Nei prossimi tre mesi un gruppo eterogeneo di persone lavorerà sul significato della parola “accogliere”, sul concetto di “noi” e su chi siano gli altri, su cosa ci divide e cosa ci unisce. Il lavoro fatto insieme, nel rispetto delle attitudini del gruppo, darà vita ad una performance che racconterà le riflessioni e le domande nate lungo il percorso.

“La parola ‘noi’ è mutevole e ridefinibile costantemente, una parola che unisce e divide contrapponendosi ‘agli altri’, quelli diversi da noi. La divisione genera conflitto, la paura genera conflitto, e sono le  paure degli altri, se diverse dalle nostre, a dividerci – dicono gli organizzatori del progetto – Tra una pandemia e una guerra chi non ha paura? Non vogliamo sminuire le paure, cancellare le differenze, affermare che siamo tutti uguali ma insieme riflettere su tutto questo, guardandoci nelle nostre differenze muovere dei passi insieme, sperimentare un nuovo ‘noi’”.

“Saper accogliere, aprire una porta, siamo sinceri, non è così facile, forse è uno dei doni della preghiera o il risultato di anni di meditazione, ma per mettersi alla prova e sperimentare in sicurezza  serve uno spazio protetto, non giudicante, un posto dove alzarsi sulla punta dei piedi, spingere più in là lo sguardo e, anche grazie agli altri, potersi elevare in potenza (diciamo al cubo?), ecco perché il laboratorio”, spiegano.

Negli anni l’Open Theater ha lavorato con tantissime persone di età e nazionalità diverse, portando in scena performance che non hanno bisogno di un teatro per vivere ma possono adeguarsi a spazi diversi, dove non ci sono ruoli o testi da imparare a memori, dove gli attori e il pubblico condividono lo stesso sguardo e si sentono partecipi delle immagini che si susseguono, suggestioni che raccontano di qualcosa che riguarda tutti.

Lo spazio di lavoro è la c un luogo che grazie a quinte mobili e un’americana si trasforma per nutrire sia il corpo che la mente, luogo scelto non a caso, simbolo stesso dell’accoglienza, frutto  della collaborazione tra Caritas, Comune e Teatro 21. “Speriamo che questo spazio nel tempo diventi sempre più fruibile dalla cittadinanza, soprattutto quella di Santa Rita, per eventi culturali o per una bella cena”, concludono dall’organizzazione di We Cubed.

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