Pensiero

Albenga, l’invito del vescovo Borghetti al suo ex alunno Giovanni Toti: “Serve un’ulteriore riflessione sul pronto soccorso”

Rispetto alla sua partecipazione alla marcia: "Come cittadino e vescovo mi sono sentito serenamente e in coscienza di aderire a questo momento di chiarificazione"

Albenga. Sono trascorsi oltre 30 anni da quando il presidente della Regione Giovanni Toti era alunno del liceo classico di Marina di Massa ed aveva come insegnante di religione l’attuale vescovo della diocesi di Albenga Guglielmo Borghetti, allora sacerdote nella sua natia Toscana. Erano gli anni ’80 e oggi si ritrovano entrambi in posizioni apicali: uno in campo politico l’altro spirituale. Uno è vescovo e l’altro è governatore di Regione. La vicenda dell’ospedale di Albenga li ha visti collocarsi su differenti posizioni, perciò abbiamo incontrato il vescovo Borghetti per ascoltare il suo pensiero sulla “questione” del ripristino pronto soccorso del Santa Maria di Misericordia.

“Ho accettato volentieri come vescovo (e non come amministratore, tantomeno come politico) di partecipare a quel momento di popolo che è stato la marcia per l’ospedale – racconta Borghetto – Non sono assolutamente pentito di questa mia partecipazione, perché credo che la causa in gioco sia una causa buona e utile da perseguire, per questo questo nostro comprensorio. Sono un cittadino di Albenga, ma come vescovo copro un comprensorio molto vasto che si estende a larga parte della provincia di Savona e anche di Imperia. Sperimentando concretamente nei miei viaggi, anche pastorali, le fatiche e le difficoltà di percorrere le nostre autostrade, sento forte l’esigenza che ci sia una realtà come un pronto soccorso in un ospedale peraltro bellissimo e nuovo. Percorrere le autostrade liguri, soprattutto in presenza di rischio idrogeologico (che peraltro esiste) o di traffico o di incidente o con lavori in corso è problematico. Obiettivamente da noi 12 chilometri di distanza, come hanno detto alcuni durante la manifestazione, non sono come 12 chilometri di distanza in Toscana o nelle Puglie. Un fatto che ho sperimentato tante volte: a volte impiego anche tre ore per andare da Albenga a Genova”.

Perciò è con convinzione che il vescovo Borghetti è salito sul palco della manifestazione insieme a tanti sindaci e amministratori: “La mia presenza non era contro nessuno. Ho stima del presidente Toti e non c’è un pensiero critico non costruttivo nei confronti suoi e del suo operato. Sarei felice che ci potesse essere un ulteriore riflessione anche alla luce della meravigliosa partecipazione della nostra gente alla manifestazione. Come cittadino e vescovo mi sono sentito serenamente e in coscienza di aderire con tutta forza a questo momento di chiarificazione”.

E rispetto alla possibilità che possa chiedere un incontro al suo ex alunno Giovanni Toti per discutere della vicenda pronto soccorso, Borghetti non esclude nulla ma resta cauto: “Non so se ci sarà questa opportunità, non so se la cercherò, non credo che mi competa direttamente questa interlocuzione. Certamente se ci fosse un momento in cui fossimo faccia a faccia potrebbe essere un argomento di riflessione, ma più di questo onestamente non mi sentirei di fare”.

E nelle preghiere del vescovo Borghetti c’è anche un momento rivolto a Toti : “Il nostro ospedale di Albenga ha conservato il suo titolo alla Madonna Santa Maria di Misericordia e spesso mi rivolgo a lei nelle mie preghiere perchè metta una parola buona al Signore perché all’interno della revisione generale della sanità ligure guardi anche a questo aspetto, che non è di poco conto”, conclude.

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