Savona/Dubai. “La Liguria è la regione d’Italia con il maggior numero di container movimentati: Genova, Savona e Vado hanno fatto il loro record storico nel 2021 con 2,8 milioni di teus. Insieme a Spezia fanno oltre 4 milioni, ossia il 40% della movimentazione nazionale”. Lo ha detto oggi Stefano Messina, presidente del Gruppo Messina e di AssoArmatori, nel corso di un panel a Expo 2020 Dubai insieme all’Università di Genova.
Il mondo dei contenitori, infatti, sta vivendo un grande boom. E non è un caso che se ne parli qui a Dubai, dove l’azienda di Messina ha una filiale ormai da 40 anni. “Mio padre e i miei zii hanno aperto questo mercato quando gli Emirati Arabi erano ‘nati’ da pochi anni – ricorda – Oggi Dubai è uno dei più grandi hub di transhipment del mondo, da sola movimenta più container di tutta l’Italia. La quota di interscambio della nostra compagnia, nel 2021, è stata di 82mila movimenti: negli ultimi tre anni c’è stato un forte movimento di crescita, coerente con l’esplosione del traffico container. Essere qui da tempo e avere qui un naviglio nostro si rivela un fattore chiave: avere collegamenti diretti senza la necessità di trasbordi è un elemento di forte competitività che ci sta facendo eccellere”.
E la crescita ha visto protagonisti anche e soprattutto i porti savonesi: “La nostra è la regione con più imprese collegate alla blue economy – spiega Messina – oltre 80mila aziende che generano valore aggiunto di più di 4 miliardi di euro. In termini pro capite è la regione con la maggiore incidenza di valore aggiunto nel 2019″. E nel 2021 i tre scali di Savona, Vado e Genova hanno registrato il loro record storico, con 2,8 milioni di teu che su circa 11 in totale a livello nazionale rappresentano circa il 25%.
Numeri che in futuro potranno anche aumentare, grazie al “contributo” della piattaforma contenitori di Vado Ligure: “Vado Gateway è diventato operativo proprio a inizio pandemia, credo sia un po’ presto per giudicarlo. Nel mondo della blue economy gli investimenti sono sempre long term, e Vado in particolare è captive per il gruppo Maersk e Apm. Credo che nei prossimi due o tre anni potrà dare i suoi primi risultati“.
Una crescita che, però, richiede una contestuale crescita del traffico su ferro: “L’auspicio è che, alla luce degli ingenti accantonamenti e dei previsti investimenti legati al Pnrr, si dia una spedita accelerata – soprattutto Rfi – sugli investimenti per l’ultimo miglio e per l’aumento della quota ferroviaria rispetto al ‘tutto camion”.
Un movimento di grandi dimensioni e in forte espansione necessita, inoltre, di nuovo personale adeguatamente formato. Ed è qui che entra in gioco la forte relazione tra le aziende e l’università di Genova: “La Liguria nell’ambito della blue economy ha numeri importanti – conferma Federico Delfino, ex prorettore del Campus di Savona e oggi rettore dell’intero ateneo genovese – e Unige vuole essere collegata, nella sua attività formativa e di ricerca, a questa area di sviluppo. Il nostro ‘centro del mare’ raccoglie 400 ricercatori che si occupano di tutte le discipline, dalla modellistica alla robotica, collegate alla blue economy. E siamo leader nell’oceanografia, con un primato internazionale in ambito scientifico. Siamo qui negli Emirati anche per stabilire delle connessioni e tentare di creare laboratori congiunti e iniziative di informazione specialistica molto mirate”.
“Noi imprenditori locali siamo fortemente legati all’università di Genova – conferma Messina – non solo perchè ci abbiamo studiato noi o i nostri figli o lavoratori, ma anche perché cerchiamo di collaborare offrendo opportunità di lavoro. Ne siamo fortemente orgogliosi, a Genova abbiamo grandi eccellenze. Ancora in questi giorni abbiamo confermato la volontà di dare un contributo in termini di occasioni di lavoro agli studenti di Unige: noi imprenditori abbiamo la responsabilità di generare opportunità per i ragazzi”.
Anche Regione Liguria è pronta a fare la sua parte in questo rapporto. Il modo lo ha illustrato l’assessore alle attività produttive Andrea Benveduti: “E’ necessaria una adeguata informazione in un mondo, come quello del mare, dove la tecnologia sta permeando ogni azione. D’altronde è sempre stato così, in ogni epoca la navigazione è sempre stata un connubio tra l’uomo e la tecnologia. L’università di Genova si sta rapidamente adeguando ai tempi con una grandissima volontà di ‘servire’. Noi come Regione siamo molto attenti, e abbiamo già lanciato iniziative di formazione”.
La Liguria, insomma, su questo versante si sta assestando: “C’è voglia di collaborare tra le istituzioni e gli enti di formazione della nostra regione – conclude Benveduti – cosa che in passato non era così scontata, con gelosie e incomprensioni”.