Accoglienza

A Genova nella struttura che ospita i profughi ucraini: “I bambini sono spaventatissimi e disperati” fotogallery

In visita lo Spiderman savonese Villardita insieme al presidente Toti. Ospitati nella residenza ad oggi 12 profughi di cui 6 bambini

Genova. Nikita ha quattro anni ed è uno dei piccoli ospiti della residenza Santa Dorotea, nel quartiere di Albaro, trasformata due anni fa in struttura Covid e oggi adibita all’accoglienza dei profughi: ieri quelli afghani, oggi quelli ucraini. Capelli biondissimi, di poche parole, è il primo dopo l’ora di pranzo a varcare la soglia del campetto da calcio dove sono stati allestiti alcuni giochi. Sotto il tiepido sole del primo giorno di primavera è arrivato in visita Mattia Villardita, lo Spiderman savonese che da anni allieta i bimbi del Gaslini, insieme al presidente ligure Giovanni Toti e all’assessore Giacomo Giampedrone.

“I bambini sono spaventatissimi, piangono, si disperano, hanno lasciato i papà in una situazione terrificante e non sanno se ci saranno domani – racconta Luciano Alessi, amministratore delegato del gruppo Votto Alessi che gestisce in tutto una ventina di case di riposo tra cui la Santa Dorotea -. Vederli ti strazia il cuore perché sono distrutti. Hanno dovuto lasciare il posto dove hanno vissuto tutta la loro vita in un momento così drammatico. Sono quasi tutti donne e bambini, i papà sono rimasti a combattere questa guerra inutile e dannosa. Abbiamo assunto due persone che parlano correttamente l’ucraino, questo ci mette in condizione di avere una certa serenità almeno per la familiarità della lingua. Alcune mamme portano figli che non sono neanche i loro ma di altre famiglie. Abbiamo cercato di allestire un po’ di giochi per dare loro conforto. Lo spettacolo di oggi allevia il dolore in maniera molto ridotta”.

Su una capienza massima di 75 ospiti al momento sono 12 le persone presenti, tra cui sei bambini di età compresa tra i 4 e i 14 anni. La loro permanenza dovrebbe durare circa dieci giorni in attesa di trovare sistemazioni a lungo termine. “Abbiamo due bambini oncologici di cui uno è al Gaslini per le cure che dovrà sostenere – prosegue Alessi -. Aspettiamo una decina di persone stanotte ma è difficile standardizzare gli arrivi perché ogni giorno è diverso. È arrivato un autobus con 108 persone ieri, alcune sono già qui, aspettiamo di riceverne una ventina nelle prossime ore. La struttura è al momento Covid free perché l’avevamo già bonificata e oggi accogliamo solo persone negative dopo il tampone“.

L’arrivo di Spiderman porta una ventata di gioia. Dopo qualche acrobazia, Villardita ha consegnato ai bimbi alcune medaglie e gli zainetti della protezione civile e ha chiesto a ciascuno di lasciargli un messaggio a pennarello su una maglietta. Sui loro volti ricompaiono i sorrisi, mentre i racconti dei grandi sono interrotti continuamente dal pianto: “Arriviamo da Dnipro, qua ci troviamo bene, è un bel posto e siamo tranquilli – dice Viktoria -. Abbiamo trovato amici italiani, una famiglia che ci ha portato qui e ogni giorno ci aiutano e ci chiedono come stiamo. Ringraziamo tutti coloro che danno una mano”.

“Siamo contenti di averli da noi perché facciamo questo lavoro con un intento più assistenziale e sociale che medico, consapevoli della grande tragedia che li ha colpiti – commenta Ugo Armani, direttore sanitario della residenza Santa Dorotea -. La giornata è abbastanza semplice, loro tendono a riposarsi abbastanza al mattino, perché si sono molti stancati per arrivare qui, al pomeriggio i bambini giocano, mentre non abbiamo ancora potuto organizzare attività per gli adulti. Sono qui da solo una settimana, ma vorremmo organizzare qualche piccolo corso di lingua sia per loro che per noi, per capirci meglio”.

“È un minimo di cortesia e vicinanza che vogliamo dimostrare alle persone che sono qui – ha aggiunto il presidente Giovanni Toti -. Stanno arrivando molti bambini, grazie anche all’opera della sanità ligure, in particolare del Gaslini, che sta operando con una sua missione ai confini dell’Ucraina. Ci fa particolarmente piacere metterci a disposizione di persone che hanno già una fragilità acuita dalla situazione di guerra. Ci auguriamo che tutto questo possa finire nel più breve tempo possibile e che ognuno riprenda la propria vita, ma non dipende da noi”.

“Stiamo anche predisponendo un pacchetto che riguarda dall’inserimento scolastico a tutto quello che può comportare il sostegno ai servizi sociali, all’integrazione, corsi di formazione, corsi di lingua, tutto quello che può essere di aiuto a un’integrazione che, speriamo tutti, sia pure di breve periodo, possa rendere più agevole il soggiorno nel nostro Paese a queste persone”, ha concluso.

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