Futuro

Un Pnrr da 1,3 miliardi per la Liguria: si punta su porto, infrastrutture e mobilità sostenibile

Ma anche tutela e valorizzazione delle risorse idriche e 7 progetti innovativi di rigenerazione urbana. A Genova un convegno per fare il punto

Porto Vado Ligure

Liguria. Investimenti per oltre 1,3 miliardi di euro in infrastrutture e mobilità sostenibili, con priorità agli interventi portuali, il rinnovo di parco bus e treni regionali e sviluppo del trasporto rapido di massa per aumentare l’offerta di trasporto urbano ecologico e digitale. Tutela e valorizzazione delle risorse idriche e sette progetti innovativi di rigenerazione urbana per aumentare la coesione sociale e la qualità abitativa. Rafforzamento della medicina territoriale e aumento dell’offerta educativa per la prima infanzia.

Sono questi alcuni dei progetti di Italia Domani, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), previsti per Genova e la Liguria per realizzare o completare importanti opere in città e in regione che riqualificheranno porti, trasporti locali, edilizia, sanità e scuole. Italia Domani, con oltre 235 miliardi di euro di fondi complessivi, suddivisi in 6 missioni, 16 componenti, 3 assi strategici e 4 priorità trasversali – una disponibilità che non ha precedenti dai tempi del piano Marshall – rappresenta un’opportunità straordinaria per sostenere riforme e investimenti cruciali in tutto il Paese. Il PNRR avrà un effetto positivo sul PIL pari a 3,6 punti percentuali in più nel 2026 rispetto all’andamento dell’occupazione in assenza di tali investimenti.

Il PNRR in Liguria in numeri

Alla Liguria sono stati assegnati oltre 1,3 miliardi di cui ha titolarità il Ministero per le Infrastrutture e la Mobilità sostenibili. Fra questi vi sono:
692,5 milioni per interventi portuali e Cold Ironing
176,8 milioni per il Programma innovativo per la qualità dell’abitare (PinQua)
68,8 milioni per il rinnovo degli autobus
16,8 milioni per il rinnovo dei treni
227,6 per il Trasporto rapido di massa
22,7 milioni per la mobilità ciclistica
44,2 per l’edilizia residenziale pubblica e cittadelle giudiziarie
27,5 per gli invasi e la gestione sostenibile delle risorse idriche
5,9 milioni per ferrovie, sistemi di controllo e upgrading tecnologico
19,1 milioni per le strategie nazionali per le aree interne
0,7 milioni per i percorsi nella storia e per il Turismo lento.

Porti accessibili e resilienti ai cambiamenti climatici

Il PNRR prevede un miglioramento dell’accessibilità marittima attraverso interventi di rafforzamento e consolidamento su dighe, moli e banchine, anche per consentire l’adeguamento al crescente tonnellaggio delle navi. Un progetto bandiera è quello legato al porto di Genova, dove, con un finanziamento totale pari a 600 milioni, è prevista la realizzazione di un nuovo frangiflutti per consentire l’accesso a navi di nuova generazione, l’adeguata protezione delle banchine interne e l’innalzamento dei livelli di sicurezza delle manovre di ingresso ed evoluzione. Il salto di scala delle navi operanti nel sistema portuale consentirà significativi investimenti privati e un utilizzo più intensivo di terminali operativi di recente e di prossima realizzazione. Sono previsti anche interventi nei porti di La Spezia – qui un investimento di 30 milioni contribuirà alla realizzazione ed elettrificazione di un nuovo molo crociere – e di Savona con 45 milioni destinati alla costruzione di una nuova diga foranea.

Cura del ferro

Il porto di Genova è collegato strategicamente tramite ferrovia alla linea Liguria-Alpi, oggetto degli investimenti PNRR per l’alta velocità che andranno a dimezzare i tempi di percorrenza delle tratte Genova-Torino e Genova-Milano. Un’altra serie di importanti investimenti contribuirà a portare anche in Liguria la “cura del ferro,” ad esempio l’adeguamento dei collegamenti tra il sistema portuale di Genova e la pianura padana per facilitare ed aumentare la capacità di trasporto dei treni merci. Altri interventi riguardano il potenziamento del nodo ferroviario di Genova che, al 2026, elimineranno i colli di bottiglia, separando i flussi di traffico passeggeri a lunga percorrenza e merci da quelli metropolitani-regionali, e incrementando così l’offerta di trasporto e frequenza dei treni regionali e metropolitani. Gli interventi di potenziamento della linea Acqui Terme/Alessandria-Ovada-Genova garantiranno inoltre l’accessibilità alle stazioni e un miglioramento della regolarità e affidabilità della linea.

Trasporto rapido di massa

Il miglioramento dei trasporti passa anche finanziamenti per oltre 227 milioni per interventi sui trasporti pubblici, con due progetti bandiera a Genova – il completamento della stazione della metropolitana di Corvetto e fondi il progetto Supèrbus-4 assi di forza, un sistema di quattro assi filoviari di moderna concezione, che doterà Genova di un nuovo sistema di trasporto elettrico, più efficiente e a emissioni zero. Oltre 22 milioni sono inoltre previsti per lo sviluppo della mobilità ciclistica, con interventi per ciclabili urbane (3,4 milioni) e per la Ciclovia Tirrenica (19,2 milioni).

Il programma innovativo della qualità dell’abitare

Il Ministero delle Infrastrutture ha approvato per la Liguria oltre 176,8 milioni di euro nell’ambito dei fondi del PNRR relativi al Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare (PinQua), che stanzia un totale di 2,8 miliardi della missione 5 (Inclusione e coesione) per costruire nuovi alloggi pubblici, ridurre le difficoltà abitative, e la riqualificazione di aree degradate puntando alla sostenibilità e all’innovazione verde.

Genova, ad esempio, risulta tra i sette progetti bandiera finanziati dal Programma (progetti ad alto impatto strategico in quanto orientati all’attuazione della trasformazione ecologica e dell’agenda digitale). Finanziato per 87 milioni, si tratta di un progetto di rigenerazione che riguarda un’ampia fetta del centro storico, compresa nel Piano integrato Caruggi, e alcune zone di cintura tra la città vecchia e quella ottocentesca. L’obiettivo è quello di riconnettere il tessuto della città storica al tessuto urbano circostante, in particolare la città ottocentesca a monte e l’area del Porto Antico; incrementare e migliorare l’offerta edilizia residenziale sociale (con un hub di abitare sociale); favorire e migliorare gli spazi per il sociale e la cultura, agendo sul patrimonio residenziale sfitto, per portare popolazione studentesca e turistica in nuovi angoli del centro storico.

Altri 15 milioni di finanziamento riguardano l’area di Pré e del Ghetto per riqualificazioni di edifici, recupero di piazze abbandonate al degrado e progetti di studentati e alloggi per giovani. Sono state finanziate anche le tre proposte presentate dalla Città Metropolitana di Genova del valore di circa 15 milioni ciascuna, e finalizzate a riqualificare i centri urbani, ridurre il disagio abitativo e favorire l’inclusione sociale, suddivise nell’Area periurbana genovese, nell’area della Valle Scrivia ed in quella del Levante Metropolitano.

Istruzione – i fondi per la scuola e l’educazione della prima infanzia

A inizio dicembre sono stati ripartiti tra le regioni i fondi dei primi bandi PNRR del ministero dell’Istruzione, 5,2 miliardi di euro destinati alla costruzione di asili nido, scuole per l’infanzia, scuole innovative, mense e palestre. Alla Liguria spettano circa 137 milioni, quasi la metà dei quali (66 milioni) per la costruzione di nuovi asili nido. Il resto dei fondi sarà investito in scuole dell’infanzia e scuole innovative (oltre 25 milioni ciascuna), mentre un totale di circa 9 milioni sarà destinato a favorire il tempo pieno, intervenendo su mense e palestre. Oltre 10 milioni andranno infine alla riqualificazione degli edifici.

I fondi per la sanità territoriale

Le risorse per la salute a Genova e in Liguria arrivano dalla Missione 6 del Piano Nazionale. Secondo lo schema di decreto del riparto regionale dei fondi relativi al PNRR e al Piano complementare del Ministero della Salute, alla Liguria spettano circa 190 milioni di euro per potenziare il sistema sanitario regionale. Di questi, quasi un terzo andrà al rafforzamento delle prestazioni erogate sul territorio grazie a un forte incremento dell’assistenza domiciliare e al potenziamento o creazione di strutture territoriali quali le Case della Comunità e gli Ospedali di Comunità. Le Case della Comunità sono strutture sanitarie dotate di attrezzature tecnologiche, che garantiscano parità di accesso, prossimità territoriale, efficienza e qualità dell’assistenza alle persone, diventando punto di riferimento continuativo per la popolazione indipendentemente dagli specifici quadri clinici (malati cronici, persone non autosufficienti che necessitano di assistenza a lungo termine, persone affette da disabilità, disagio mentale, povertà); all’interno delle Case della Comunità saranno presenti – tra l’altro – un punto unico di accesso alle prestazioni sanitarie; servizi sociali e assistenziali, con priorità per le persone anziane e fragili; servizi dedicati alla tutela della donna e del bambino. Il riparto regionale prevede la creazione di 30 Case della Comunità e 10 Ospedali di Comunità (per questi ultimi lo standard nazionale stimato è di uno ogni 160.000 abitanti circa). È inoltre prevista la creazione di 15 Centri Operativi Territoriali (CoT) che miglioreranno i servizi domiciliari (che comprenderanno telemedicina, domotica, digitalizzazione) e li coordineranno con gli altri servizi sanitari e gli ospedali. Per questi, il resto delle risorse, oltre 116 milioni, finanzierà la modernizzazione del parco tecnologico e digitale. I Piani operativi regionali e relativi action plan devono essere perfezionati entro il 28 febbraio 2022, mentre l’assegnazione definitiva delle risorse è condizionata alla sottoscrizione del Contratto Istituzionale di Sviluppo da parte del Ministero della Salute e delle Regioni entro e non oltre il 31 maggio 2022.

I fondi per la Città Metropolitana

La Missione Inclusione e Coesione del PNRR prevede un investimento di € 2,49 miliardi e di 210 milioni dal Piano Complementare per migliorare le periferie delle Città Metropolitane. I progetti, da presentare entro il 7 marzo, possono riguardare la manutenzione e riuso di aree pubbliche ed edifici, la rigenerazione e valorizzazione di aree urbane sottoutilizzate o inutilizzate, il miglioramento del decoro urbano, del tessuto sociale e ambientale, lo sviluppo dei servizi culturali, educativi, sportivi e della sicurezza dei residenti.

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