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Tassa di soggiorno, nel 2021 ad Alassio e Albenga incassi quasi ai livelli pre-pandemia

I trasferimenti dello stato hanno integrato le perdite 2020/2021

albergo

Albenga/Alassio. L’introduzione della tassa di soggiorno nelle località di Alassio e Albenga è datata anno 2019. Dapprima contestata, applicata, tolta e poi rimessa (ad Alassio), rappresenta per i comuni una voce importante che va a rimpinguare i capitoli di bilancio dell’assessorato al turismo.

La tassa di soggiorno viene applicata ai turisti che soggiornano nelle strutture turistico/ricettive. Stiamo parlando di cifre considerevoli, quelle che entrano nelle casse comunali, che però nei due anni di pandemia hanno subito un decremento. Forte infatti l’impatto nel 2020, a causa del lockdown, più contenuto nel 2021, con dati in netta ripresa che riportano gli incassi quasi alla pari con il 2019.

Abbiamo chiesto i dati economici ai Comuni di Alassio e Albenga per analizzare la situazione e tracciare un bilancio sull’andamento tendenziale, tenendo conto del periodo di applicazione della tassa di soggiorno (che è in vigore dal primo giugno al 30 settembre) dei tre anni presi in considerazione per poi poter fare un raffronto. A seguito dei lockdown attuati per arginare l’emergenza sanitaria, con gli introiti della tassa di soggiorno fortemente penalizzati, lo Stato ha però integrato le carenze con un trasferimento di fondi ai Comuni. Difatti, per favorire il rilancio della macchina turistica, lo Stato ha erogato a tutti i Comuni che applicano la tassa di soggiorno finanziamenti in rapporto agli introiti del 2019, anno in cui è stata introdotta e nel quale non c’era l’handicap della pandemia.

Vediamo i dati, partendo da Alassio che ha incassato nel 2019 un bel bottino pari a 485.179,31 euro. Nel 2020, anno del lockdown, l’introito nelle casse comunali era sceso a 281.278,66 euro, integrato poi con un trasferimento statale di 262.337 euro per un totale di 543.615,66 euro, mentre nel 2021 (con provvedimenti non più restrittivi) è palese la risalita negli incassi che lievitano a 350.783,84 euro a cui si devono aggiungere 151.545 euro di trasferimento dello Stato per un totale di 502.328,84 euro.

Spostandoci ad Albenga, che vanta una forte presenza di campeggi e poche strutture alberghiere abbiamo nel 2019 un incasso pari a 130.585,70 euro, mentre il 2020 vede un incasso di 94.966,30 euro a cui si deve sommare un trasferimento statale di 108.931 euro, mentre nel 2021 si riscontra una ripresa orientata verso un ritorno alla normalità quasi in linea con l’anno di introduzione della tassa nel 2019 con ben 120.442,80 euro a cui si deve aggiungere un trasferimento statale pari a 26.487 euro, dato che porta a livelli vicini al 2019.

Come si evince da queste cifre, la tassa di soggiorno rappresenta una voce sostanziosa del capitolo di bilancio del turismo. Cifre che i comuni destinano a promozione e valorizzazione del settore turistico.

Da Albenga il vice sindaco Alberto Passino precisa: “I dati confermano un andamento in crescita e in ripresa per il settore turistico con presenze da gennaio a settembre 2021 che sono tornate a crescere fino ad arrivare a 418.604 turisti, mentre nel 2019 il totale annuo era 461.806 unità. I turisti stanno tornando numericamente al periodo pre Covid e con esse anche gli incassi dell’imposta di soggiorno”.

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