"ora basta!"

Super green pass per lavoratori over 50, protesta a Savona: “Nuove vittime della prepotenza governativa”

Da oggi scatta l'obbligo, un centinaio di persone si sono riunite in piazza Sisto per manifestare insieme al Cub

Savona. Sono circa un centinaio le persone che si sono incontrate questa mattina in piazza Sisto IV per protestare contro l’obbligo vaccinale per gli over 50. Ad organizzare la manifestazione il Cub Savona che ha scelto una data significativa: da oggi (15 febbraio) infatti il super green diventa obbligatorio sul posto di lavoro per chi ha compiuto 50 anni, pena la sospensione senza stipendio.

Una decisione che, secondo il sindacato, crea “nuove vittime della prepotenza governativa”, dopo l’imposizione del vaccino a personale sanitario, scolastico e forze dell’ordine.

Da mesi, infatti, il Cub si è fatto portavoce di tutti coloro che si oppongono agli obblighi imposti dal governo: vaccino e green pass su tutti. Misure definite “discriminatorie” e “anticostituzionali”. A discuterne questa mattina in piazza anche Alessandro Negroni, filosofo del diritto e membro del Comité International d’étique de la Biomedicine (CIEB), e Rita Lasagna, avvocato Cub Liguria.

Al termine dei loro interventi sul palco, i manifestanti si sposteranno in piazza Saffi per un sit-in sotto il palazzo del governo, mentre una delegazione verrà ricevuta dal prefetto. Non si tratta di protesta non isolata, diverse infatti le manifestazioni organizzate in alcune città italiane tra cui Genova e Torino.

La battaglia contro il super green pass in Liguria interessa circa 5000 lavoratori, su una platea di circa 65mila over 50 (il 4,8% della popolazione target) che hanno deciso di non sottoporsi al vaccino nonostante l’obbligatorietà stabilita dal decreto del 5 gennaio scorso e quindi hanno accettato le relative conseguenze. Tra queste 65mila persone, ovviamente, ci sono soprattutto pensionati ma anche disoccupati ed è per questo che il numero di lavoratori senza super green pass è comunque limitato e non dovrebbe causare particolari effetti sui servizi e il sistema produttivo in generale.

Una cifra ovviamente passibile di modifiche, visto che molti interessati potrebbero nel frattempo aver contratto ed essere guariti dal covid. Il certificato verde rafforzato, infatti, si ottiene non solo dopo essersi sottoposti alla vaccinazione, ma anche in seguito alla guarigione dal virus.

L’effetto spauracchio su queste persone è servito solo fino a un certo punto. In molti sperano di potersela cavare senza stipendio fino al 15 giugno, quando scadrà l’obbligo del super green pass per lavorare, nell’auspicio che non ci siano rinnovi ulteriori.

Ma cosa succede se un obbligato al vaccino è colto sul luogo di lavoro senza certificato verde rafforzato? Come noto, è prevista una sanzione piuttosto pesante, da 600 a 1500 euro, ben superiore alla simbolica sanzione una tantum da 100 euro che scatterebbe a qualunque over 50 non vaccinato. In caso di reiterata violazione la sanzione è raddoppiata.

Chi dichiara invece di non avere la certificazione rafforzata o ne risulta sprovvisto al momento dell’accesso al luogo di lavoro sarà considerato assente ingiustificato fino alla presentazione del certificato. Il “no vax” non subirà comunque sanzioni disciplinari e mantiene il diritto alla conservazione del rapporto di lavoro

Le sanzioni previste per i lavoratori ultracinquantenni senza super green pass si aggiungono a quelle già previste dalle norme che hanno introdotto il green pass rafforzato per accedere a molte attività sociali, come ristoranti, palestre, treni, autobus, cinema, teatri, stadi, musei, mostre, discoteche. In questi luoghi infatti, chi non possiede un super green pass, indipendentemente dall’età, può incorrere in una sanzione da 400 a 1000 euro.

Le esenzioni. Ecco quali sono: “L’obbligo non sussiste in caso di accertato pericolo per la salute, in relazione a specifiche condizioni cliniche documentate, attestate dal medico di medicina generale o dal medico vaccinatore, nel rispetto delle circolari del Ministero della salute in materia di esenzione dalla vaccinazione anti SARS-CoV-2; in tali casi la vaccinazione può essere omessa o differita. L’avvenuta immunizzazione a seguito di malattia naturale, comprovata dalla notifica effettuata dal medico curante, determina il differimento della vaccinazione”, si legge nelle faq dedicate.

 

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