Pensiamoci

Problemi e obiettivi

Savona “provinciale”? Forse anche peggio: meno polemiche spicciole, proviamo a riprenderci il porto?

Il dibattito dopo l’editoriale del direttore Chiovelli su maggioranza e opposizione e la necessità di “volare più alto”

Savona dall’alto vista veduta generica

Savona. L’editoriale del direttore Andrea Chiovelli del 14 febbraio ha avuto, se non altro, il merito di approfondire i temi per cui maggioranza e minoranza di Savona possono dare di più. Ha concluso, il direttore, utilizzando l’aggettivo “provinciale” per la nostra politica. Anticipando un po’ le conclusioni del nostro ragionamento, ci permettiamo di dire che Chiovelli è stato troppo buono, perché le mancanze di maggioranza e opposizione ci sembrano ben più gravi e portano a una visione troppo limitata delle potenzialità che Savona potrebbe avere.

Per evitare che si pensi che a IVG ce la cantiamo e suoniamo da soli, cercheremo di riassumere le fasi del dibattito scaturito dall’editoriale del direttore e sottolineare infine i temi trascurati – anche se in misura differente – un po’ da tutti.

Sull’editoriale del direttore sono intervenuti Fabio Orsi di Cambiamo (qui su IVG), il presidente del Consiglio comunale Franco Lirosi (sempre su IVG) e infine Manuel Meles dei 5 Stelle (chiamandoci in causa su Facebook). Chi vuole può agevolmente andare a rileggersi o riascoltare questi interventi, come le repliche del sindaco Marco Russo.

Fabio Orsi, con una lunga e appassionata dichiarazione, analitica in modo apprezzabile e un po’ dotta, illustra tutte le manchevolezze della nuova giunta. Lirosi avanza una difesa d’ufficio sui tempi e le procedure adottate dall’amministrazione, Meles si sofferma sui motivi di inopportunità relative agli aumenti di stipendio degli amministratori e (proprio stamane, domenica 20 febbraio, su IVG) sulle opportunità che la giunta Russo starebbe prendendo relativamente al PNRR, limitandosi a portare avanti i progetti della giunta Caprioglio.

A Orsi ci sia consentito far notare come non abbia minimamente parlato di Sanità, argomento di grande attualità per tutti e quattro gli ospedali della provincia. Sanità le cui decisioni competono al capo del suo partito, il presidente Giovanni Toti, che resterà alle cronache (stavamo per scrivere alla Storia) degli ultimi tempi per aver definito il San Paolo “ospedale cittadino”, dimostrando di non conoscere, o voler riconoscere, quale sia il ruolo dell’ospedale di un capoluogo di provincia. Ma se volete la nostra personalissima opinione, non pensiamo neppure che Orsi lo abbia fatto per convenienza di partito ma perché impegnato in schermaglie “minori”, appunto quelle che hanno portato il direttore Chiovelli a parlare di “provincialismo”.

Nessuno – e veniamo alla sostanza -, da una parte e dall’altra dei due schieramenti ha volato più alto. Parliamo ad esempio del fatto che Genova si è presa il nostro porto (non parliamo di fusione, per carità) e non si comprende perché non si possa tornare indietro nel momento in cui si cambia persino la Costituzione. Rino Canavese, che avrà i suoi difetti come tutti ma sui porti ci azzecca, non smette di elencare i motivi per cui quella legge, voluta dal Pd sull’asse Del Rio-Serracchiani, è un obbrobrio: Orsi e Meles, nulla da dire neppure se siete avversari politici del Pd?

A proposito di porti, come non sottolineare che il presidente Signorini vuole rifilarci il deposito di GNL ma intende capire se i residenti lo accetteranno: grazie, presidente, com’è buono lei!

E ancora. La disfatta sull’Aurelia bis (chi ci segue ricorderà forse che proponemmo un commissario per l’opera), anche se l’ing. Paolo Forzano, sempre puntuale, ci ricorderebbe subito che così com’è non servirebbe a nulla.

Poi i cantieri in autostrada (che continueranno fino al 2028). Riassunto: lo Stato ha comprato le autostrade dai Benetton a peso d’oro e adesso dobbiamo pure tornare a pagare il pedaggio.

Un capitolo a parte merita la nuova convenzione sull’elisoccorso, argomento del Pensiamoci di domenica scorsa, 13 febbraio: un mare di soldi sprecati, come illustrato da Stefano Giordano dell’USB ma anche compagno di partito di Meles.

Un salto nella maggioranza. Marco Russo e i suoi assessori stanno ascoltando i cittadini con un metodo apprezzabile, ma questo non significa finire in una palude. Il sindaco ha i suoi tempi e nulla lo convincerà a cambiare più di tanto. D’altronde era partito – lento – da lontano e ha vinto le elezioni alla grande. Ci viene persino il sospetto che porterà a compimento i progetti della sua agenda giusto in tempo per la campagna elettorale del secondo mandato. Ma Russo ora deve accelerare, soprattutto su alcune cose urgenti, come i lavori a Legino che mettono in ginocchio tutto il quartiere: più che cercare di chi siamo le responsabilità tra attuale e precedente giunta, bisogna piuttosto correre ai ripari.

Per tornare al capitolo del porto, bisogna invece dare atto a Marco Russo di aver almeno abbozzato una strategia comune con gli altri sindaci: ora bisogna però passare ai fatti.

Un ultimo capitolo merita il caso di via Nizza. Il progetto Dodi Moss metterà in ginocchio la città, e la palla sta ormai nelle mani di questa amministrazione, anche se prima o poi bisognerà capire di chi sono le responsabilità: anche noi di IVG faremo una proposta.

Per concludere, forse il direttore Chiovelli non aveva tutti i torti quando ha gettato la pietra nello stagno: meno polemiche spicciole e più grandi temi. Non so: vogliamo provare a riprenderci il porto?

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