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Savona, il presidente del consiglio comunale Lirosi: “Rispetto dei tempi, non vedo alcuna lentezza”

Le parole del presidente del consiglio comunale savonese a seguito dell'editoriale firmato dal direttore di IVG Andrea Chiovelli

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*L’autore del testo è Francesco Lirosi, presidente del consiglio comunale di Savona

Savona. La Legge di Bilancio 2022, votata in Parlamento dalla stragrande maggioranza dei Partiti, comprende un capitolo fortemente voluto dalla Associazione Nazionale Comuni Italiani (A.N.C.I.) con cui si dispone un aumento delle indennità degli Amministratori Pubblici locali a partire dall’1.1. 2022, con ulteriori aumenti nel 2023 e 2024. Quanto sopra anche per diminuire la forte sperequazione dell’indennità di questi ultimi con quelle degli organismi nazionali e regionali. Naturalmente, gli uffici del Comune di Savona, con una consueta determina dirigenziale, l’hanno recepita.

Peraltro, il Comune ha esercitato l’unico diritto di scelta che la Legge permette (anche se, in realtà, c’é già chi dubita persino che la formulazione lessicale della norma preveda tale possibilità) ed ha rifiutato di applicare l’aumento a regime (quello del 2024) già dal 1.1.22, rinuncia che non tutti i Comuni italiani hanno adottato e che altri, invece, hanno furbescamente evidenziato.
Per definire compiutamente il tutto si resta in attesa dell’emissione del Decreto di Ripartizione, atto di competenza del Ministero dell’Interno, in concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, che necessita della preventiva intesa in sede di Conferenza Stato-città ed autonomie locali, così come previsto dalla Legge di cui trattasi.

Comunque, alcuni Consiglieri di minoranza hanno persino espresso dubbi sulla mera accettazione di una Legge dello Stato da parte degli uffici. L’eccezione, tuttavia, almeno nello specifico, appare alquanto fantasiosa: una Legge dello Stato si recepisce e si applica, senza discussione di sorta. Se, invece, si intende allargare il discorso alle varie retribuzioni vigenti nella politica nazionale, a tutti i livelli, allora il discorso cambia, ma non è certo il Consiglio Comunale la sede deputata per discutere tematiche di carattere nazionale e, per di più, inserite in una Legge di Stato.

Insomma, da un lato resta palese l’obbligo di qualsiasi Ente Pubblico di ottemperare ad una normativa emessa dallo Stato e, dall’altro, la Giunta non ha anticipato gli aumenti decisi dal Governo, proprio nella considerazione delle attuali condizioni della nostra società alle prese con rincari di bollette, aumento delle accise e drammatiche condizioni personali sempre più numerose. Dunque, il tutto pare ridursi ad una (molto) sottile questione di interpretazione se non, addirittura, ad una azione meramente propagandistica e completamente inidonea al buon governo cittadino.
Recentemente, scrivendo del PNRR, avevo auspicato la fine di simili azioni, tese solo al tornaconto del proprio Partito. Evitiamo di confondere i cittadini e, invece, forniamo tutti insieme un apporto concreto (anche di critica, se necessario) ai lavori del Comune.

Infine, il Comune, in generale, potrebbe essere più veloce? Ma certo, si può sempre fare di meglio. Però: la Giunta è nuova; la prima istanza dei Consiglieri è arrivata solo il 25 Gennaio; immediatamente (e nell’ovvio rispetto dei tempi obbligatori dettati dal Regolamento) sono stati programmati tutti i seguenti lavori, indispensabili per arrivare a discutere le pratiche in Consiglio Comunale: 3/2 Conferenza dei Capigruppo; 9/2 prima Commissione Consiliare Permanente; 11/2 prima CCP; 14/2 prima CCP; 15/2 seconda CCP; 16/2 convocazione del Consiglio Comunale, nei minimi termini tecnici, per il 22 Febbraio. Francamente, non vedo alcuna lentezza.

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