Savona. “Oltre alla preoccupazione di vedere gettate dalla finestra tantissime risorse pubbliche c’è il rischio di non vedere gli investimenti messi a terra e quindi la mancata creazione di nuovi posti di lavoro sul nostro territorio. Lo ribadiamo da fine dicembre c’è necessità di un coordinamento territoriale più forte e stretto, che oggi manca anzi non esiste, almeno su questo tema, tra enti locali, organizzazioni sindacali e associazioni datoriali”. E’ l’allarme lanciato dalla Cgil di Savona in merito ai finanziamenti e ai conseguenti lavori per i progetti legati al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Al savonese sono già stati assegnati 123 milioni, ma ora è attesa per i nuovi bandi con scadenze nel breve termine. La chiusura degli avvisi avverrà entro giugno 2022, quindi tutti i bandi che riguardano direttamente gli enti locali dovranno essere varati entro il 30 giugno, anche per rendere poi operativa l’effettiva realizzazione degli interventi previsti. E per gli enti locali è corsa contro il tempo per non perdere le risorse.
“Ogni amministratore nazionale, regionale e locale non parla altro delle risorse, tante, che sono arrivate e arriveranno al nostro paese da parte dell’Europa. Ma pochi, pochissimi, amministratori e amministrazioni regionali, provinciali e soprattutto comunali hanno presentato progetti utili ad ottenere queste risorse. Nel frattempo ci sono bandi che sono già scaduti e risorse che non ritorneranno mai più.
“Per quanto riguarda l’edilizia scolastica, sarebbe importante, anzi fondamentale, sapere quante nuove scuole saranno costruite, e soprattutto in quali comuni della provincia di Savona, da qui al 30 giugno 2026 e quanti occupati sono previsti nei vari cantieri. Perchè, finora, tutto tace e non è di per sé un bel segnale“