Liguria. Posizionamento delle barriere e perimetrazione dell’area rossa sono state al centro dell’incontro online odierno convocato dal Ministero della Salute sulla base delle risultanze operative degli esperti inviati da Bruxelles per fornire un supporto tecnico volto ad individuare le misure più idonee a contenere la peste suina in Piemonte e in Liguria.
“Priorità alle riaperture – dice il vice presidente della Regione Liguria Alessandro Piana – con l’esclusione dai divieti di tutti i Comuni che non sono stati interessati dalla peste suina e delle porzioni comunali che non prevedono territori a rischio. Le barriere autostradali, che si stanno ulteriormente potenziando nelle zone più complesse, hanno funzionato, così come la mappatura conseguente ai sopralluoghi ripetuti con l’ausilio di tantissimi volontari resisi disponibili sin dalle prime ore dell’emergenza”.
“A seguito delle riunioni succedutesi con il presidente Toti, con ANCI, ATC e Associazioni chiediamo la definizione di una core zone sensibilmente ridotta, che segua le barriere naturali e le strade, visto che ci siamo spinti oltre alle prescrizioni prudenziali forniteci, creando una zona di vuoto sanitario molto vasto utile al contenimento dell’epidemia nella fauna selvatica. A breve saranno completate le macellazioni e l’abbattimento dei suini d’allevamento, pertanto è il momento di dare dei segnali positivi a chi vive il territorio e al mondo dell’outdoor, già esasperato da anni per le chiusure da Covid-19″.
“Proponiamo la riapertura dei sentieri, almeno di quelli tracciati. Potenzieremo le misure di biosicurezza, le attività di controllo nelle aree strategiche, le linee di comportamento per sentieri e attività, ma la ripartenza della Liguria è improcrastinabile. Intanto ricordiamo che nella nostra regione, secondo gli ultimi aggiornamenti, i casi positivi totali dall’inizio del monitoraggio restano 19″.
Il consigliere regionale Alessandro Bozzano ha presentato un ordine del giorno con il quale chiedo al nostro presidente Giovanni Toti e alla Giunta regionale di sollecitare l’Unità di Crisi Nazionale per rivedere la perimetrazione della zona rossa, limitando il più possibile l’area nei quali insistono i divieti sulle attività a contatto con la natura.
“Sono in costante contatto con gli amministratori e gli abitanti del territorio del Levante Savonese, area interessata dai divieti perché inserita nella zona rossa – ha dichiarato Bozzano -. Qui la preoccupazione è davvero alta e i dubbi sulla reale necessità di alcuni provvedimenti sono tanti. Ho quindi studiato attentamente la normativa che ha portato alla definizione della cosiddetta zona rossa, perimetrata in base ai criteri generali enunciati dal Comitato Tecnico di Sorveglianza sulla peste suina a livello europeo (Regolamento Eu 605/202), dalle direttive contenute nel Manuale Operativo Pesti Suine del Ministero della Salute e tenendo conto del rilevamento sul territorio delle carcasse infette di cinghiali. Ho condiviso le mie conclusioni con l’assessore regionale competente, Alessandro Piana, che oggi ha dimostrato di accogliere la richiesta con dichiarazioni in merito”.