Flash mob

Peste suina, la protesta del popolo outdoor: “Vogliamo tornare sui sentieri”

Il flashmob organizzato dai RudeBikers , insieme ad altre associazioni: "Il lockdown è insensato e inefficace, e dopo due anni di pandemia non toglieteci anche i sentieri"

Generico febbraio 2022

Liguria. Scarpe da trekking o da trail running ai piedi, mountain bike sottobraccio, zaini da escursione, termos di caffè e, chissà, se le previsioni meteo saranno confermate, anche le mantelline da pioggia. Si presenterà così sabato mattina alle 10 in piazza De Ferrari il popolo dei boschi che raccoglie in un movimento spontaneo gli appassionati di outdoor ma anche i semplici cittadini a cui da oltre un mese è stata vietata ogni passeggiata all’aria aperta nel territorio di 36 comuni della Liguria.

Non mancherà all’iniziativa una folta delegazione savonese.

La manifestazione, pensata da qualche settimana dai RudeBikers, gruppo di appassionati di mountain bike a cui si sono uniti il gruppo nato sui social Boschi per tutti e gli Angeli con il fango sulle magliette, arriva proprio quando sembra accendersi un barlume di speranza per chi vuole tornare a fare sport all’aria aperta. Ieri infatti, al termine della riunione convocata con il ministero della Salute e l’Anci, il vicepresidente della Regione Liguria Alessandro Piana ha spiegato che “è il momento di dare dei segnali positivi a chi vive il territorio e al mondo dell’outdoor, già esasperato da anni per le chiusure da Covid-19. Proponiamo la riapertura dei sentieri, almeno di quelli tracciati. Potenzieremo le misure di biosicurezza, le attività di controllo nelle aree strategiche, le linee di comportamento per sentieri e attività, ma la ripartenza della Liguria è improcrastinabile. Intanto ricordiamo che nella nostra regione, secondo gli ultimi aggiornamenti, i casi positivi totali dall’inizio del monitoraggio restano 19”.

Massimiliano Ercolini dei Rudebikers spiega così il senso della protesta: “Veniamo da due anni di pandemia e ricordiamo tutti le restrizioni che abbiamo dovuto subire, anche quando ci apparivano insensate. Allora però si trattava di un’epidemia globale e per questo abbiamo rispettato decreti e divieti. In questo caso invece la peste suina non è un’emergenza sanitaria: è un problema economico che tocca gli allevatori di maiali che fra l’altro in Liguria sono molto pochi e la scelta di chiudere sentieri e boschi a tutti dimostra ancora una volta l’incapacità di chi ci governa di prendere decisioni sensate e proporzionate”.

Per i promotori della manifestazione non ci sono dubbi: “Occorre fare in modo che gli allevamenti siano messi nelle condizioni di tutelarsi e proteggersi dall’esterno. Servono precauzioni perché la Psa non entri a contatto con i maiali ma la soluzione non è certo chiudere i boschi, visto che i cinghiali e li troviamo nel greto del Bisagno in spiaggia o accanto ai cassonetti dell’immondizia. Di questo passo dovrebbero vietare anche di buttare la spazzatura”.

L’ipotesi di un restringimento della zona rossa non è invece considerato sufficiente: “I sentieri devono essere riaperti in tutta la Regione perché se la peste suina durasse 10 anni, cosa pensano di fare? Vietare in alcuni comuni per anni di andare per funghi o a fare una passeggiata con i bambini? Dopo il Covid le persone che vedo entrare nel negozio dove lavoro mi accorgo che sono sempre più esaurite e magari anche afflitte da problemi economici. La vita all’aria aperta, nella natura è per molti una valvola di sfogo che non possono cancellare per gli interessi di una minoranza di allevatori che vanno tutelati certo, ma con misure che non intacchino i diritti della maggior parte delle persone.

Ercolini ricorda come i bikers, così come tanti appassionati di trekking, svolgano anche un lavoro fondamentale proprio per il mantenimento e il monitoraggio di boschi e sentieri: “Non parlo solo di chi traccia un sentieri, ma di chi lo pulisce, si occupa di togliere alberi caduti o rami abbattuti”. E per chi si sente sbattuto fuori dalla sua ‘casa naturale’ è arrivato il momento di farsi sentire: “Chi pecora è il lupo se la mangia” chiosa Ercolini e promette che sabato saranno in tanti a De Ferrari: “E’ un tema molto sentito, da chi i boschi li frequenta e da chi intorno al mondo dell’outdoor ha costruito il suo reddito. Forse pioverà ma è fondamentale essere lì e farci finalmente sentire”.

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