Albenga. “Vorrei tornare sulla spinosa questione del pronto soccorso dell’ospedale di Albenga e vorrei farlo mettendo assieme i fatti. A cominciare da quel che ha fatto, o meglio, non ha fatto. Durante l’incontro in videoconferenza con il presidente Toti (modalità che a me non è piaciuta, avrei preferito che Toti fosse presente), quando c’è stata la chiusura della Regione alla riapertura del pronto soccorso, il sindaco Tomatis avrebbe dovuto lanciare la fascia da primo cittadino sul tavolo, chiedendo magari lo stesso gesto anche agli altri colleghi sindaci. Invece Riccardo Tomatis e il Pd hanno ascoltato senza grosse repliche”. Così Eraldo Ciangherotti, capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale ad Albenga.
“Per quel che mi riguarda, pur avendo appoggiato Toti alle elezioni, non ho mai smesso in questi anni, e in questi giorni, di criticare la scelta di chiudere il pronto soccorso di Albenga, e mi fa tenerezza che il giovane ed inconsistente (politicamente) segretario cittadino del Pd Mallarini chieda in maniera retorica dove sono i rappresentanti del centrodestra ingauno. Non parlo per gli altri, io sono con l’ospedale della mia città, senza casacche di partito, ma con l’orgoglio di battermi per i miei concittadini. Potrei chiedere al Pd come si sta muovendo il loro parlamentare Franco Vazio, se da Roma sta lavorando per fare cambiare idea a Toti che, dal canto suo, ha la legge dalla sua parte (questo non significa che sia giusto, sia chiaro). Visto che sono in politica ormai da diverso tempo, non vorrei che la scelta di Toti sia, sottobanco, approvata dal centrosinistra, Pd in testa. Del resto, a livello nazionale (e regionale), Cambiamo, il movimento di Toti, sta facendo prove di intesa con Italia Viva, che in Liguria significa Raffaella Paita, ma contemporaneamente Italia Viva ha rapporti sempre migliori con il Pd di Enrico Letta. Quindi che il Pd, tra l’altro rappresentato in giunta solo dal vicesindaco Passino e dall’assessora Gaia, voglia cucirsi addosso la medaglia dell’unico difensore del pronto soccorso fa sorridere”.
“Il sindaco Tomatis, che ora cavalcherà la protesta di piazza con corteo e fiaccole, ha in effetti una carta da giocare: mettersi in competizione con Luigi De Vincenzi, sindaco, lui sì iscritto al Pd, di Pietra Ligure. Toti, infatti, ha detto chiaramente che per la provincia di Savona sono previsti solo due pronto soccorso, ma che se il ponente scegliesse Albenga, al posto del Santa Corona, non ci sarebbero problemi. Una scelta che avrebbe anche un senso: l’ospedale di Albenga è un moderno monoblocco, insiste su un bacino di utenza che in estate è enorme, e soprattutto, storicamente le ‘code’ che paralizzano l’Aurelia sono in direzione Savona, non in direzione Imperia. Il Pd vuole salvare il pronto soccorso di Albenga? Si batta per il trasferimento, altrimenti la medaglia che vuole sbandierare è di latta e servirebbe solo a tentare di distrarre la gente dal loro peccato originale, aver chiuso nel 2012 il pronto soccorso di Albenga”.
“Per ultimo, in altri momenti storici qualcuno avrebbe tirato in ballo il Gabibbo, avrebbe cercato aiuto anche dal nostro illustre concittadino Antonio Ricci e al suo Striscia la Notizia. Questa volta, però, ho paura che chi potrebbe farlo, non lo faccia per non creare imbarazzi, visto che Toti, ex colonna dell’informazione Mediaset, continua ad avere grossi agganci da quelle parti, e Forza Italia, il mio partito, continua giustamente a vederlo come un importante interlocutore politico per ricostruire il centrodestra. Per cercare di riavere il pronto soccorso dobbiamo essere prima albenganesi, poi uomini di partito”.