Cordoglio

Mondo della cultura in lutto per la scomparsa di Giovanni Coccoluto, studioso della storia ligure e piemontese

Domenica 30 gennaio presso l'ospedale di Cuneo dove era da tempo ricoverato

Giovanni Coccoluto

Savona. Domenica 30 gennaio è mancato, presso l’ospedale di Cuneo dove era da tempo ricoverato, Giovanni Coccoluto. Aveva 76 anni.

Nato a Savona, dove aveva trascorso gli anni di studio all’istituto nautico “Leon Pancaldo” diplomandosi capitano di macchina, cui è seguito un periodo di navigazione su mercantili e petroliere, si era da decenni trasferito a Cuneo. La sua passione, da sempre, è stata lo studio della storia, che ha coltivato, ai massimi livelli, laureandosi in seguito in quella disciplina presso l’Università di Genova con la professoressa Gabriella Airaldi.

Spiegano dall’Istituto Internazionale di Studi Liguri, sezione Sabazia: “Studio condotto con sistematicità, acutezza di visione e competenza, guidato da una approfondita conoscenza dei territori su cui ha applicato le sue ricerche, sia in Liguria che in Piemonte, lavorando a fianco (e alla pari, si può certo affermare) di studiosi del mondo accademico, delle istituzioni culturali e delle Soprintendenze, in particolare sul versante archeologico, che è stato da subito e con continuità uno dei campi da lui più affrontati e coltivati, sulle tracce degli insediamenti tardoromani e medievali, i resti architettonici, la trasformazione dei territori e delle città; affiancando alla ricerca sul campo l’attenta lettura e interpretazione della documentazione archivistica e delle iscrizioni antiche”.

“Un lavoro di studio sfociato in un notevolissimo numero di pubblicazioni scientifiche, su volumi a più mani e riviste del settore, che in questi ultimi anni andava nuovamente raccogliendo e ripubblicando, per la sola parte di argomento piemontese, in ben quattro volumi”.

“Uomo di grande sensibilità umana e di attenzione e partecipazione verso gli amici, i parenti e i compagni di studi, lascia un profondo rimpianto per la sua troppo rapida scomparsa, mentre era ancora in piena attività di studio, con programmi di ricerca da portare avanti; ma soprattutto rimane di lui il ricordo e l’affetto degli amici, savonesi e piemontesi”.

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