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Legino, Carella risponde a Marinelli: “Non voglio entrare in questi teatrini, chi legge faccia le sue valutazioni”

Il presidente dei verdeblù ha scelto di non rispondere alle accuse del numero uno del Savona optando per parlare della stagione in corso

Pietro Carella

Savona. Un silenzio che vale più di mille parole. È facilmente definibile in questa maniera l’atteggiamento scelto dal presidente del Legino, Pietro Carella, personaggio vulcanico e punto di riferimento dei verdeblù accusato dal numero uno del Savona, Simone Marinelli, di non aver rispettato gli accordi pattuiti all’inizio della stagione per l’utilizzo del campo Ruffinengo: “Per quanto riguarda invece le partite casalinghe – ha affermato Marinelli –  all’inizio dell’anno abbiamo utilizzato il Ruffinengo di Legino, unica società disposta ad accoglierci. Il presidente Carella però non ha rispettato degli accordi, motivo per cui adesso abbiamo modificato i nostri piani. In estate avevamo venduto gratis Guarco ai verdeblù in modo tale da poter non pagare il campo giocando lì la domenica, nei giorni scorsi tuttavia ci è stata presentata una fattura con richiesta di saldo che noi non pagheremo”.

Il patron dei verdeblù, interpellato da IVG.it, ha quindi optato per non rispondere a quanto dichiarato dal presidente degli Striscioni, una presa di posizione motivata in questa maniera: “Non voglio entrare in questi teatrini, mi sono sempre trovato bene con tutte le società con cui ho avuto il piacere di avere a che fare. La gente conosce Pietro Carella il quale è il presidente di un club come il Legino da 40 anni. In campo sono sicuramente impulsivo e a volte avventato, ma al di fuori di esso sono amico e onesto con tutte le società del savonese e della Liguria. La gente mi conosce, chi legge faccia le sue valutazioni”.

In seguito, il numero uno dei verdeblù ha raccontato il suo modo di intendere il calcio, uno sport fonte di divertimento capace di diventare un “porto franco” per levare i ragazzi dalla strada. “Il calcio per me è questo, non è andare sui giornali a piantare delle tarantelle”, ha incalzato l’intervistato.

Successivamente Carella ha poi rivolto la propria attenzione al Girone A del campionato di Promozione che vede impegnato il suo Legino, una squadra costruita con l’ambizioso obiettivo di ottenere il salto di categoria tuttavia vittima di un inizio di stagione con il freno a mano tirato. “Speriamo ancora di recuperare – ha svelato il presidente verdeblù – la rosa era stata costruita per arrivare al traguardo della promozione, ma strada facendo gli infortuni, le difficoltà legate al Covid e altre mille problematiche non ci hanno permesso di schierare quasi mai il nostro undici tipo. A fine anno vedremo dove saremo, poi stileremo un bilancio complessivo.”

L’intervistato ha in seguito proseguito svelando di soffrire per i suoi a bordocampo al di là della categoria in cui milita la sua società, un atteggiamento che dimostra l’immenso attaccamento ai colori e ai tifosi del club verdeblù.

Infine il presidente del Legino ha concluso dichiarando: “Non ho mai fatto pazzie in quarant’anni e non ho intenzione di iniziare adesso, tuttavia faremo di tutto per continuare ad inseguire il sogno della promozione in Eccellenza. Testa alla Praese, domenica sarà una super sfida contro una squadra in salute. Parlo di campo, preferisco lasciare ad altri le polemiche. Nel mio percorso nel mondo del calcio sono stato sanguigno soltanto quando ho ritenuto che la mia società avesse subito dei torti arbitrali, lungi da me però mantenere lo stesso atteggiamento al di fuori del rettangolo verde”.

È terminata in questa maniera l’intervista a Pietro Carella, presidente del Legino il quale ha sottolineato di volersi concentrare sui risultati della squadra allenata da mister Fabio Tobia, un atteggiamento che non lascia dunque spazio a polemiche considerate sterili ed infondate.

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