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Privacy in progress

Intelligenza artificiale, ecco cos’è: dobbiamo amarla o guardarla con diffidenza?

La guida a come difendersi dalla fuga dei dati personali

Generico febbraio 2022

Si parla tanto di intelligenza artificiale, Artificial intelligence, AI come viene comunemente chiamata. Alcuni immaginano un mondo fantastico in cui le macchine fanno tutto, guidano, lavorano, producono e l’uomo finalmente si gode il riposo; altri immaginano un mondo dominato dalle macchine, macchine sempre più umanizzate e capaci di ragionare e l’uomo ai margini, se non schiacciato come nel peggior film di fantascienza.

La realtà che stiamo già vivendo è un’altra ed è basata su giganteschi database di fatti e dati personali dell’umanità che spesso siamo noi stessi a fornire. L’avvocato Guido Scorza del board del Garante privacy italiano ha ricordato in un recente convegno un esperimento fatto in un aeroporto londinese. Avevano inserito nelle clausole privacy la cessione del proprio primogenito per chi accedeva ai servizi internet. Nessuno ha letto l’informativa e la maggior parte ha acconsentito alla cessione del figlio.

“Siamo nella società accetta e continua – ha osservato Scorza – un totale fallimento, mancano dei processi educativo culturali soprattutto a fronte dell’accelerazione che arriverà dagli investimenti digitali del Pnnr”. Insomma si rischia che una parte della società italiana rimanga tagliata fuori dall’alfabetizzazione digitale che significa anche proteggere i propri dati.

D’altra parte anche il resto del mondo sta investendo in tecnologia per arrivare all’intelligenza artificiale: gli Stati uniti hanno triplicato gli investimenti negli ultimi due anni, il Giappone li ha moltiplicati per dodici (!) e la Russia con Vladimir Putin sostiene che “chiunque domini l’intelligenza artificiale domina il mondo”.

Quindi come ci difendiamo? Prima di tutto prima di scaricare un’app o un programma software leggete le informative, anche se è noioso. Guardate in particolare a chi finiscono i vostri dati, se vengono ceduti ad altre compagnie, se finiscono in paesi terzi (che vuol dire extra-Ue). Quando navigate nei siti cliccate sempre “solo cookie tecnici” o “proseguire senza accettare cookie”. Molti di voi penseranno: tanto tutti hanno i miei dati, non ho niente da nascondere. Ma il problema è se quei dati vengono hackerati, se vi trovate a pagare elettrodomestici che non avete comprato, se hackerano vostri profili e conti bancari o usano la vostra identità per delinquere. Insomma coi nostri dati possono fare un sacco di cose irregolari. E alla fine potreste essere voi a pagare.

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