Liguria. “L’emendamento rischia di svendere un altro settore cardine del nostro Made in Italy, alle multinazionali, così come già accaduto in passato con la moda, il food, l’automotive e con le strutture alberghiere. L’assessore è al fianco dei balneari da anni e conosce benissimo la materia, anche dal punto di vista tecnico, tanto da essere stata la Liguria sempre una delle prime Regioni ad esprimersi ed agire sul tema”.
A dirlo Patrizia Lerda, direttivo della Base Balneare, che continua: “Questa mattina abbiamo partecipato all’incontro, che si è svolto in Regione Liguria tra l’assessore e coordinatore delle Regioni al Tavolo del Demanio, Marco Scajola e le associazioni liguri dei balneari, per fare il punto della situazione, in merito all’emendamento al Ddl Concorrenza presentato in Consiglio dei Ministri. Ci teniamo a ringraziare l’assessore Scajola che, oltre a dirsi amareggiato e fortemente preoccupato per quanto accaduto, ci ha manifestato il proprio sostegno”.
“Come Base Balneare riteniamo questo emendamento irricevibile, frettoloso e pericoloso, poiché non prende in considerazione il fatto che le imprese balneari sono beni e non servizi, non da una risposta sulla scarsità delle risorse e non considera i legittimi affidamenti. Elementi che erano già stati segnalati dal precedente Governo e dallo stesso Bolkestein nel convegno da noi organizzato alla Camera dei Deputati nel 2018. Si parla, soprattutto in questo momento, di crisi post pandemia o di crisi di aziende e lavoratori, ma questo procedimento non tiene minimamente conto delle 30.000 imprese, lavoratori e lavoratrici e di tutto l’indotto che ruota intorno alla categoria”.
“Questa iniziativa toglie il futuro, senza alcuno scrupolo, a chi ha dato invece anima e cuore per le proprie attività. Considerando inoltre il comma 3 dell’emendamento, in cui si dice che le Regioni saranno coinvolte, attraverso un tavolo governativo permanente, chiediamo pertanto all’assessore Scajola di continuare a lavorare al nostro fianco” conclude Lerda.