Generosità

Guerra Russia-Ucraina, anche nel savonese gara di solidarietà per accogliere i profughi

Si stanno mettendo a disposizione di associazioni ed enti ma ancora mancano le informazioni dal Viminale su come organizzare l'accoglienza. Oggi raffica di incontri

Liguria. C’è la macchina istituzionale dell’accoglienza, ci sono le riunioni e i tavoli per organizzarla – in Regione o in prefettura – e poi ci sono i singoli cittadini, le famiglie savonesi e liguri mosse da generosità e da voglia di fare qualcosa per aiutare il popolo ucraino in difficoltà. In ordine sparso, mettendo a disposizione letti o seconde case, generi di prima necessità e denaro, nell’attesa che esista una rete organizzata a cui fare riferimento.

Una delle iniziative che stanno prendendo campo è Emergenza Ucraina, una pagina facebook creata da una giovane donna lombarda e che sta raccogliendo un database di famiglie disposte a ospitare. La pagina precisa che questi contatti saranno poi girati alle istituzioni che si occuperanno di fornire le informazioni necessarie. Dalla Liguria sono arrivate, in un paio di giorni, quasi 30 disponibilità: 26 da Genova (città di cui è originaria la promotrice dell’iniziativa), 2 da Savona e una da Sestri Levante.

Tanti altri liguri si sono rivolti alla rete di solidarietà storica legata al mondo cattolico, dalla Caritas alla Curia a Sant’Egidio, o all’assistenza, come la Croce Rossa Italiana, molti coloro che chiedono come aiutare. C’è chi ha contatti con lavoratori ucraini sul territorio e cerca di velocizzare le pratiche per i ricongiungimenti familiari e chi è intenzionato a far arrivare famiglie in fuga con i loro bambini.

Molte anche le chat whatsapp che circolano riferite a collette e raccolte di generi di prima necessità (cibo facile da conservare e medicinali) ma al momento non è semplice capire quali siano quelle accreditate e quelle che abbiano davvero la possibilità di arrivare a destinazione vista la difficoltà logistica nell’approvvigionare il paese dell’Est.

Dopo la mattinata di oggi potrebbe essere più chiaro come muoversi. La protezione civile nazionale ha in programma riunioni con i dipartimenti locali, rappresentati dall’assessore regionale Giacomo Giampedrone. Principali interlocutori delle Prefetture saranno le Diocesi (QUI le iniziativa messe in campo dalla diocesi di Savona-Noli) e le disponibilità di alloggi: per rendere operativo il sistema di accoglienza di stanno attivando le parrocchie. Intanto, in attesa della convocazione in Prefettura i sindaci savonesi sono pronti a sostenere l’ospitalità del popolo ucraino a seconda delle necessità.

In tutto ciò ci sono gli ucraini che già si stanno dirigendo a Genova e in Liguria. Quelli che alle prime avvisaglie di conflitto hanno raccolto poche cose e i soldi a disposizione e si sono messi in viaggio per raggiungere altri parenti o conoscenti. Solo nel capoluogo ligure si stimano circa 2000 possibili ricongiungimenti familiari.

E poi le altre persone, quelle in cerca di una migliore sorte rispetto alle bombe o ai proiettili di Putin, anche senza avere riferimenti in loco. Giovani e meno giovani che non se la sono sentita di votare la propria esistenza al fronte e che sperano nella generosità di chi oggi è, ancora, più fortunato.

Il modello di accoglienza diffusa è quello preferibile perché ad arrivare saranno soprattutto donne con bambini e anziani, visto che gli uomini adulti fino ai 60 anni sono chiamati ad arruolarsi su ordine del governo ucraino. In caso di necessità maggiori, però, potranno essere impiegate strutture più ampie. La procedura dovrebbe essere quella già sperimentata con successo per gli afghani: non l’attivazione del sistema Cas, molto più complesso e disagevole per le famiglie, ma piuttosto l’apertura di un corridoio umanitario che permetterebbe ai profughi di giungere in Italia con tutti i documenti già in regola.

Chi invece troverà sponda in amici e parenti potrebbe avere comunque bisogno di aiuto: necessità di tipo economico e alimentare, oltre al coinvolgimento delle scuole e attenzione all’aspetto sanitario, Covid in primis.

Più informazioni
leggi anche
Anpi Celle
Cuore grande
“Aiutiamo il popolo ucraino”: raccolta benefica promossa dall’Anpi di Celle per la popolazione colpita dalla guerra
profughi ucraina
Sostegno
Ucraina, in arrivo i primi profughi: attesa per vertice in Prefettura su sistema di accoglienza
ucraina palazzo regione
Vicinanza
Guerra in Ucraina, Toti: “Pronti ad accogliere i profughi”
caro energia generica
Proposta
Paita (IV): “Piano Shock per le infrastrutture energetiche”
guerra ucraina
Per la patria
Guerra, ex militare parte da Savona per andare a combattere in Ucraina. Padre Tarasenko: “Tanti giovani vorrebbero partire”

Vuoi leggere IVG.it senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.