Nuovo affondo

Covid, Pd all’attacco della Regione: “Nessuna soluzione su disagi per tracciamento nelle scuole e tamponi agli studenti”

Interrogazione in Consiglio regionale sulle criticità nel settore scolastico

Studenti scuola generica

Liguria. “La Giunta aspetta soluzioni dall’alto per risolvere carenze che invece dipendono dalla Regione: il tracciamento nelle scuole e la gratuità dei tamponi per gli studenti sono provvedimenti che non dipendono dal governo, ma da un’organizzazione sanitaria regionale che ha dimostrato essere fallimentare. Le risposte dell’assessora Cavo sono insufficienti. Così commenta la risposta alla sua interrogazione il consigliere regionale del Partito Democratico Pippo Rossetti.

Nel corso del consiglio regionale di oggi sono state presentate tre interrogazioni riguardanti il tema della priorità per i tamponi dedicati agli studenti e al personale scolastico: la prima da Sergio Rossetti (Pd-Articolo Uno), sottoscritta da tutto il gruppo, la seconda da Armando Sanna (Pd-Articolo Uno) e sottoscritta da tutto il gruppo, la terza da Selena Candia (Lista Ferruccio Sansa presidente), sottoscritta da tutto il gruppo, Rossetti ha chiesto alla giunta tempistiche più celeri negli istituti scolastici circa gli accertamenti tramite i tamponi. Il consigliere ha sottolineato che nelle scuole genovesi il tempo di consegna del tampone effettuato dalla Asl3 è in media di due giorni, in quanto è a carico dei laboratori dell’ospedale San Martino, mentre sarebbe essenziale una maggiore tempestività sia per decretare la quarantena sia per evitare l’utilizzo improprio della DAD.

Sanna ha chiesto alla giunta di rafforzare il sistema di tracciamento nelle scuole e di semplificare le procedure di trasmissione dati delle classi in quarantena per rendere effettiva la possibilità di accedere ai tamponi gratuiti. Il consigliere ha ricordato che il 24 gennaio c’erano 1.344 classi in quarantena in Liguria, con una crescita elevata rispetto alle 468 classi rilevate esattamente sette giorni prima, con un numero quasi triplicato. Candia ha rilevato che continuano a crescere le classi in quarantena in Liguria, e che il sistema di comunicazioni tra Istituti e ASL è bloccato in quanto, a fronte delle continue richieste, il personale non è sufficiente, nonostante l’aumento disposto dalle varie ASL e che i provvedimenti delle stesse ASL spesso non arrivano in tempo per consentire alle famiglie di richiedere in farmacia il tampone gratuito causando, quindi, anche un notevole aggravio economico per le famiglie.

L’assessore alla scuola Ilaria Cavo ha sottolineato lo sforzo della Regione rispetto all’attuazione del “decreto di base che imponeva un numero di tamponi molto elevato” sottolineando l’obbiettivo dell’amministrazione di allargare il più possibile l’erogazione, anche attraverso l’adozione della gratuità dei test, aumentando il numero dei soggetti erogatori: “Questo – ha specificato – è stato l’obbiettivo di fondo della Regione, anticipatore del successivo Decreto Ristori ed è stato uno sforzo aggiuntivo a disposizione delle famiglie, che ha comportato un grande lavoro per le Asl”. Cavo ha sottolineato la necessità di una semplificazione delle procedure a livello nazionale, in modo da ridurre i tamponi di base, e ha annunciato l’emanazione di un decreto da parte del governo nel corso della settimana che dovrebbe contenere un cambiamento di fondo delle regole per quanto riguarda le quarantene e il sistema di tracciamento. L’assessore ha sottolineato che la gratuità è un’opportunità aggiuntiva voluta dalla Regione soprattutto per la scuola dell’infanzia e su alcuni segmenti della scuola elementare e che è stata avviata una interlocuzione con la direzione scolastica e in un tavolo aperto anche alla parte sindacale, e ha illustrato nel dettaglio la circolare regionale attualmente adottata.

“Se il Governo impone regole non sempre coerenti, ciò non può essere l’alibi per non agire su ciò che dipende dalla Regione: l’introduzione dei tamponi gratuiti poteva essere strutturata prima e l’enorme ritardo nelle vaccinazioni ai minori, sono conseguenze di una cattiva gestione, dovuta a carenza di personale, spazi e orari inadeguati a rispondere ai bisogni delle famiglie”.

“Rimaniamo in attesa dei nuovi decreti che il Ministero deve emanare, però i problemi evidenziati restano. I dirigenti scolastici continuano a sollecitare una semplificazione delle procedure che consenta alle famiglie di accedere direttamente ai tamponi gratuiti, bypassando le ASL. Questa è una responsabilità in capo solo alla Regione. Ancora oggi, infatti, ottenere il tampone gratuito per gli studenti è un rebus”.

“Le Asl, per la carenza di personale e il crescente numero delle domande, non riescono a comunicare in tempo il codice che certifica la presenza di un positivo in classe e le famiglie sono costrette a pagarsi i tamponi per far tornare i figli in classe. L’affermazione dell’assessora Cavo che dice che l’obiettivo della giunta era di aumentare, con le farmacie, i luoghi dove fare i tamponi, non è una soluzione risolutiva: a cosa serve moltiplicare gli spazi se poi nelle Asl non c’è personale sufficiente per certificare i positivi a scuola?”, si domanda il consigliere Armando Sanna che ha presentato un interrogazione sulle difficoltà del tracciamento a scuola.

“Il problema è a monte: quello della giunta è un ritardo cronico nella risoluzione dei problemi, le cui conseguenze le pagano i liguri”, concludono i consiglieri Rossetti e Sanna.

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