Ottimismo

Covid, in discesa il numero di ricoverati negli ospedali liguri. Il commissario Figliuolo: “Il virus arretra, tornare alla normalità”

In meno di due settimane 80 ricoverati in meno. Il commissario all'emergenza: "Ora destinare le risorse sanitarie a patologie gravi e prevenzione"

hub fiera del mare vaccinazione

Liguria. Da quasi due settimane in Liguria i pazienti ricoverati positivi al coronavirus sono in lenta ma costante discesa. Il 25 gennaio è stata sfondata quota 800 (per la precisione 763 in area medica e 39 in terapia intensiva), ieri il bollettino recitava 722 (di cui 691 in area medica e 31 in terapia intensiva). Segno che la quarta ondata è davvero arrivata al giro di boa, non solo per quanto riguarda i contagi ma anche sul fronte ospedaliero che è quello più rilevante per le conseguenze sul sistema sanitario.

A dimostrarlo è anche l’andamento dei ricoveri: nella settimana dal 31 gennaio al 6 febbraio la media quotidiana si è attestata a 79,9 dopo avere raggiunto 86,9 nella terza decade di gennaio.  Ancora alto però il numero di pazienti che muoiono in ospedale (12,2 la media giornaliera, nel periodo precedente era 12,9), uno strascico inevitabile dovuto agli aggravamenti dei pazienti entrati nelle scorse settimane.

In questo contesto si inseriscono le parole di Francesco Paolo Figliuolo, commissario straordinario all’emergenza, affidate a un’intervista alla Repubblica:  “Con le vaccinazioni abbiamo alzato una barriera contro le conseguenze più gravi del Covid. Oggi vediamo che anche la variante Omicron sta scemando. Le curve di contagi e ricoveri continuano a calare. Il virus però circola ancora. Bisogna tenere alta l’attenzione ora che entriamo in una fase più favorevole, in cui le risorse sanitarie potranno essere ribilanciate verso la loro naturale destinazione: la cura delle patologie gravi e la prevenzione”.

Non a caso Angelo Gratarola, responsabile del Diar emergenza-urgenza di Alisa,  ha parlato di “verosimile inizio dell’inversione di rotta negli ospedali, ovvero la riconversione a reparti ordinari di quelli che sono stati dedicati al Covid nell’ultima ondata”. Gratarola ha anche auspicato “il ripristino delle dotazioni organiche mediche ed infermieristiche, impoverite in questa ultima fase per la positivizzazione di molti operatori sanitari ancorché senza importanti quadri sintomatologici. Ciò al fine di riprendere a pieno regime l’attività ospedaliera e in particolare quella chirurgica”.

Figliuolo rimarca poi come l’accelerazione sulle terze dosi in autunno abbia “messo al riparo dalle peggiori conseguenze di Omicron”, ora quasi tutte le fasce d’età sono vicine al 90%, ma tocca ai bambini, ancora al 34%: “Il vaccino è importantissimo anche per loro”. Figliuolo sottolinea che al momento “una quarta vaccinazione come le precedenti non è prevista per il prossimo futuro“. Se dovesse rivelarsi necessaria solo per immunodepressi e anziani “si può immaginare di fare leva su una somministrazione più capillare con farmacie, medici di medicina generale e pediatri”.

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