Duro attacco

“Corruzione elettorale”, finito l’idillio Distilo-Tomatis. Ciangherotti tuona: “Il sindaco si dimetta

Il consigliere di FI al primo cittadino: "I voti di Distilo gli hanno fatto comodo, ora sputa nel piatto dove ha mangiato. Indegno"

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Albenga. “L’amicizia comincia dove termina o quando conclude l’interesse, recita un vecchio detto. E l’interesse del sindaco Tomatis era uno e uno soltanto. Sedersi sulla poltrona di sindaco di Albenga. Costi quel che costi. E visto che l’obiettivo ormai è stato raggiunto, ora gli amici, i vecchi amici che gli hanno dato l’opportunità di rivestire questo incarico, possono essere scaricati senza pietà. Eccolo il vero volto del primo cittadino. Un opportunista senza scrupoli che oggi sputa nel piatto in cui ha mangiato fino a quando gli ha fatto comodo”.

Sono parole durissime quelle utilizzate dal consigliere di minoranza Eraldo Ciangherotti con riferimento alla presa di posizione del sindaco di Albenga Riccardo Tomatis rispetto alla notizia dell’indagine per “corruzione elettorale” a carico di Diego Distilo.

L’ex presidente del consiglio comunale albenganese, nel 2019 aveva sostenuto e condotto alla vittoria l’attuale maggioranza: “Il sindaco Tomatis oggi prende nettamente le distanze da Distilo – spiega Ciangherotti -, ma quando si trattò di elemosinare i suoi voti per raggiungere il suo obiettivo Distilo andava benone, e i suoi voti mica puzzavano. Lo ricordiamo tutti il sindaco Tomatis sorridente mentre abbraccia l’ex presidente del consiglio comunale per festeggiare la vittoria. Un’immagine tanto ipocrita quanto sconfortante per una città la cui amministrazione in carica esiste solo grazie ad un patto ormai giunto alla resa dei conti”.

“Al mondo ci sono persone che si muovono con il cuore e altre per opportunismo – attacca il consigliere forzista albenganese -, e il sindaco Tomatis rientra pienamente in quest’ultima categoria. Non si è candidato per amministrare la città di Albenga, ma solo per ambizioni personali. Un politico della peggiore specie, un voltagabbana, un calcolatore senza scrupoli incapace e indegno di rivestire questo ruolo”.

Per Ciangherotti la strada da percorrere è soltanto una: “Il sindaco Tomatis deve dimettersi – conclude -. La maschera è caduta. Albenga e i suoi cittadini meritano un’amministrazione all’altezza e non un’accozzaglia di opportunisti tenuti insieme solo dall’amore incondizionato per la poltrona. Quello che sta accadendo in queste settimane è l’epilogo di una farsa che copre di ridicolo le istituzioni e manca di rispetto al consiglio comunale e quindi a tutti i cittadini di Albenga”.

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