Presa di posizione

Concessioni balneari, Vaccarezza: “Non si difende con etichette e felpe il futuro delle famiglie”

"Troppo facile scrivere 'No Bolkestein' sulla cravatta, bisogna averlo scritto sulla pelle. Noi, rispetto a gli altri, siamo certi di cogliere questa differenza"

Angelo Vaccarezza Regione

Liguria. “Ho letto tante dichiarazioni in questi giorni sulla vicenda dei balneari, ma devo riconoscere che una dichiarazione di un leader nazionale che richiama la Liguria a fare la sua parte è realmente l’affermazione più paradossale che mi sia capitato di ascoltare, – dichiara Angelo Vaccarezza, capogruppo in Consiglio regionale della Lista Toti Liguria. – Forse giova ricordare agli avversari, ma a questo punto anche agli alleati, tutto quello che questa amministrazione regionale ha fatto nel tempo. Con il presidente Giovanni Toti, con l’assessore al Demanio marittimo Marco Scajola, che capeggia il tavolo Demanio nazionale, e il sottoscritto, che sicuramente è tra quelli che hanno macinato più chilometri per portare il proprio supporto ai balneari, abbiamo sempre fatto poche promesse e abbiamo sempre indicato quale fosse la via d’uscita a una certa politica che è sempre rimasta sorda”.

“Abbiamo difeso come se fosse stata la linea del Piave una riforma mal fatta e incompleta, – prosegue Vaccarezza, – certo rispetto a qualcuno abbiamo fatto meno parole, ma abbiamo percorso tanti chilometri, partecipato a tante manifestazioni con la base e raccolto le testimonianze di tante persone che nella politica avevano riposto le proprie speranze per il futuro e oggi ci troviamo davanti a chi dice ‘Ma la Bolkestein è definitiva, non si può fare diversamente’, io credo fosse doveroso, nel caso, dirlo subito”.

“Anche stavolta, però, noi saremo responsabili, non giocheremo allo sfascio o rincorreremo il consenso, non lo abbiamo mai fatto. Saremo ancora una volta dalla parte giusta, quella che si impegna a cercare di ottenere il risultato migliore per il comparto balneare, sostenendo chiunque si faccia carico di questa battaglia, – conclude il coordinatore regionale arancione. – Il mondo balneare è fatto di grandi aziende, poche, e di tantissime microaziende, di decine e decine di migliaia di famiglie che oggi hanno bisogno di una risposta. Non si difende con le etichette e con le felpe il futuro delle famiglie italiane impegnate nel settore, ma con i fatti concreti e ci aspettiamo che qualcuno li faccia, pronti a sostenerlo, se davvero farà la battaglia in nome delle 1300 aziende balneari della nostra regione. È troppo facile scrivere ‘No Bolkestein’ sulla cravatta, bisogna averlo scritto sulla pelle e noi, rispetto a gli altri, siamo certi di cogliere questa piccola differenza”.

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