Allarme

Caro-energia e materie prime, peste suina e fauna selvatica: a rischio la tenuta delle filiere agricole

"L'aumento dei costi di produzione, assieme all'attuale emergenza virale, "mix micidiale per le aziende del settore"

Ponente. Serre green e sviluppo del fotovoltaico per contrastare in caro-energia e l’impennata dei prezzi delle materie prime che aumentano vertiginosamente i costi di produzione, penalizzando fortemente non solo la fase di ripresa del settore florovivaistico, ma mettendo a rischio la sopravvivenza stessa di molte aziende floricole.

Un problema che interessa direttamente altre filiere agricole.

Per questo è indispensabile accelerare sull’ammodernamento della coltivazione floricola in serra per avviare non solo una reale transizione ecologica puntando sulle energie rinnovabili, ma anche, e forse soprattutto, per scongiurare il rischio “switch-off” per il 30% delle 24 mila aziende del settore, uscite già penalizzate da due anni di pandemia. Cia e Associazione Florovivaisti Italiani ne hanno paralto al convegno promosso a Myplant & Garden 2022 per cogliere le opportunità di PNRR e Green Deal Ue sul fronte delle agro-energie.

Le tematiche sollevate sono di primaria importanza per le stesse imprese floricole del savonese e della piana albenganese, alle prese con un aumento dei costi in un periodo chiave della produzione.

La primavera è infatti alle porte, fanno presente Cia e Florovivaisti Italiani, ma i fiori che fanno gran parte del mercato di stagione, dai tulipani alle azalee, comprese le orchidee, fino ai gerani e alle piante ornamentali per il verde pubblico, potrebbero non rispondere in tempo alla domanda, forte di un trend positivo del gardening con stime di crescita media annua del 2,3%: “Mantenere l’attività e, in particolare, accese le serre per riscaldamento e illuminazione costa sempre di più e potrebbe compromettere pure la fase di raffrescamento artificiale nei mesi più caldi.

Per il comparto agricolo, inoltre, aumenti del 10% su torbe e prodotti fitosanitari, oltre a imballaggi e trasporti.

Le serre, dunque, un tempo strategia lungimirante per essere competitivi, senza rinunciare a sostenibilità e prodotti di eccellenza per il Made in Italy, adesso non bastano più, strette tra climate change e crisi economica. Occorre, sottolineano Cia e Florovivaisti Italiani, incentivare con rapidità lo sviluppo e la diffusione delle energie rinnovabili per la gestione colturale e climatica, favorendo la riduzione dell’impatto sull’ambiente e il passaggio a strutture di produzione e di condivisione dell’energia.

Il richiamo di Cia e Florovivaisti Italiani è alle potenzialità del fotovoltaico senza consumo di suolo e, quindi, alle risorse per la misura “Parco Agrisolare” con il bando da 1,5 miliardi di euro in pubblicazione entro il 31 marzo, come anche a tutti gli interventi per l’efficientamento energetico del settore primario con incidenza via via totale sulla bolletta.

“Il processo di transizione per la sostenibilità energetica, è chiaramente complesso – ha detto il vicepresidente di Cia, Mauro Di Zio -, ma rappresenta una sfida importante grazie anche al PNRR per abbattere, nel lungo periodo, importanti costi di produzione e salvare un settore strategico per i servizi ambientali, eco-sistemici e per il benessere della collettività. Inoltre, nonostante la pandemia, ha salvaguardato qualità e competitività recuperando per quanto riguarda l’export, e già nel primo trimestre del 2021, una crescita record del 33% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente”.

“A Myplant & Garden e in tante occasioni di scambio con gli imprenditori del settore floricolo – ha concluso il presidente di Florovivaisti Italiani, Aldo Alberto – garantiamo la nostra puntuale presenza, per supportare le aziende nel recepire nel concreto i vantaggi delle misure dedicate”.

“Dobbiamo, però, anche lavorare insieme a istituzioni, ricerca e scienza per ridurre sempre di più la dipendenza energetica dall’estero e contribuire all’obiettivo della neutralità climatica entro il 2050. Il florovivaismo italiano, infine, tra i settori più specializzati e con maggior numero di addetti per superficie, merita vera regolamentazione e, quindi, che il Governo concluda velocemente l’iter del disegno di legge dedicato” conclude il presidente Alberto.

E intanto domani, lunedì 28 febbraio, l’agricoltura sarà protagonista dell’iniziativa pubblica al teatro comunale di Rossiglione nell’ambito della mobilitazione promossa da Cia per la peste suina e l’emergenza della fauna selvatica, che vedrà presenti 40 rappresentanti delle istituzioni.

“L’aumento dei prezzi delle materie prime e il caro energia, con rincari in bolletta superiori al 100% rispetto a un anno fa, aggravato in questi giorni dalla crisi ucraina, insieme all’emergenza peste suina in Liguria e Piemonte e ad una gestione scellerata della fauna selvatica, con la popolazione dei cinghiali ormai sopra i 2 milioni, stanno mettendo in ginocchio l’agricoltura italiana” è il monito lanciato dalla Confederazione Italiana Agricoltori.

La manifestazione comincerà alle ore 10 fuori dal teatro, proseguendo all’interno dalle ore 11 con i diversi interventi previsti nel corso della mattinata.

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