Emergenza

Caro bollette, Mai e Piana (Lega): “Salvini vicino ai liguri in difficoltà, Governo non può sottovalutare questa emergenza”

Il governo sembra avere escluso la possibilità di uno scostamento di bilancio, il Ministro Cingolani: "La partita della transazione ecologica si gioca sui tempi"

Mai Piana

Liguria. “Stangate sulle bollette: imprese e famiglie liguri in difficoltà. Matteo Salvini sempre tra la gente e vicino al nostro territorio”. Lo hanno dichiarato i consiglieri regionali della Lega Stefano Mai (capogruppo) e Alessio Piana.

“Il leader della Lega – spiegano – oggi ha indicato, come esempio fra i tanti, i costi dell’energia elettrica di un’associazione sportiva dilettantistica di Arenzano, che sono quasi triplicati in un anno passando, a parità di consumi, da 3.100 euro (dicembre 2020) a 8.129 euro (dicembre 2021). Anche in questo caso, è quindi a rischio l’attività dei corsi di nuoto e il futuro della società sportiva che è un importante punto di riferimento sociale sul territorio. La stangata del caro bollette rischia di essere un colpo mortale per l’intero settore in Liguria, già duramente penalizzato da limitazioni e chiusure imposte per l’emergenza coronavirus”.

Generico febbraio 2022

“Ma non solo: anche le aziende del comparto agricolo, dal Levante a Genova al Ponente ligure, sono in gravi difficoltà con il conseguente pericolo di perdita di posti di lavoro. Per esempio, un’azienda agricola di Albenga, nonostante un consumo inferiore del 30% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, si è vista aumentare la bolletta del 50%. Si tratta di un’emergenza ligure e nazionale. Il Governo non può sottovalutare le gravi difficoltà che sono costrette a vivere ogni giorno famiglie, associazioni, artigiani e imprese”, concludono.

“Sono un tecnico, ricordatelo”. Ed è così che Roberto Cingolani, ministro della Transizione ecologica, di fatto non lascia molti spiragli sulla soluzione del problema del rincaro dell’energia, problema che, in questo momento, rischia di rallentare la crescita dell’economia del Paese mettendo in ginocchio imprese e famiglie. Cingolani è intervenuto a Genova durante il convegno Italia Domani, sul Pnrr.

Proprio nelle ultime ore, inoltre, il governo sembra avere escluso la possibilità di uno scostamento di bilancio – che andrebbe concordato anche con la commissione Ue – per calmierare i rincari mentre sembra più probabile un intervento limitato, circoscritto.

“State parlando con la persona che è in assoluto più sensibile al problema del caro energia tanto da avere spesso detto che la transizione giusta vuol dire mettere sullo stesso piano la sostenibilità ambientale e quella sociale. È ovvio che tutta questa partita della transazione ecologica si gioca sui tempi: qualunque misura troppo rapida rischia di creare grossi problemi alla società, ai lavoratori, alle classi più vulnerabili e alle piccole e medie imprese”, ha affermato Cingolani.

“D’altro canto qualunque altra azione troppo lenta rischia di creare dei problemi irreversibili per le generazioni future ma anche per noi stessi nei prossimi 20, 30 anni dal punto di vista ambientale – continua il ministro – Io mi rifiuto di discutere quello che noi stiamo facendo, mettendo la sostenibilità sociale contro la sostenibilità ecologica. Ci vuole chiarezza, ci vuole trasparenza, onestà intellettuale. Sostenibilità sociale e sostenibilità ambientale devono essere in qualche modo rese conciliabili, coesistenti”.

“Se fosse stato facile l’avremmo già fatto – conclude – bisogna in tempo reale vedere tutto quello che c’è da fare. Questa è una affermazione di buon senso e di buona volontà. Chi vuole vedere solo una delle due continuerà a vedere solo una delle due, ma noi andiamo avanti perché dobbiamo pensare che la sostenibilità è un concetto globale: è società, lavoratori, famiglie, imprese, ambiente, economia, ecosistema. Le due cose devono essere tenute compatibili”.

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