In quel di Savona la guida tecnica è cambiata ancora una volta. Dopo l’esonero di Balleri, la panchina biancoblu è stata affidata a Maurizio Podestà. Un tecnico molto esperto chiamato a centrare il più importante obiettivo degli striscioni, l’immediato salto in Promozione.
La stagione è ancora lunga, per questo la società del presidente Marinelli ha voluto agire per la seconda volta sulla panchina. Balleri è stato lui stesso un subentrante nel primo ribaltone dove è stato coinvolto un tecnico del comprensorio, allontanato a fine settembre, decisione che ha generato un po’ di marasma nei giorni avvenire: si sta parlando di mister Cristian Cattardico.
Il tecnico savonese, dopo un qualche mese, è tornato a parlare della sua breve e spezzettata avventura in biancoblu, sin dal primo giorno: “Siamo partiti con tante difficoltà, come le avevano tutte le altre squadre, e ci siamo dovuti fermare per la pandemia senza sapere praticamente nulla di ciò che ci avrebbe aspettato. Io mi sono messo a disposizione per aiutare la società, e assieme a me anche dei giocatori che hanno accettato questa scommessa: non si sapeva nemmeno in che categoria ci si sarebbe ritrovati, ma eravamo lo stesso motivati. Purtroppo poi dopo 3/4 partite ci siamo dovuti fermare, senza poi più riprendere”.
La nuova stagione sembrava poter portare più continuità, ma non è andata così: “Un minimo di programmazione c’era e sono arrivati dei giocatori, però ne abbiamo persi altri in estate che erano parti integranti della mia rosa: il ripensamento di Anselmo e l’addio di Guarco sono state due gravi perdite subite già nel mese di agosto. Sono state disputate delle ottime amichevoli, come contro la Veloce e al torneo di Bragno, ma poi abbiamo avuto alcuni acciacchi; nella mia gestione non ho mai avuto Youri Vittori in partita, un attaccante su cui contavo molto e arrivato da Finale con problemi fisici. Nell’amichevole con lo stesso Finale si è fatto male anche Spaltro, quindi due pedine offensive di rilievo mi sono mancate. Assieme a qualche ragazzo che rientrava dalla stagione lavorativa, avevo tanti ragazzi del 2006 che ci aiutavano a fare gli allenamenti, perché a volte si faceva fatica ad essere in 10“.
Ora Cattardico guarda da spettatore le vicende in casa Savona, non sapendosi spiegare i motivi della scelta di sollevare il suo collega Balleri, nonché suo sostituto: “Non so cosa sia realmente successo. Vedendo le interviste dell’ultimo periodo si percepiva che le cose andassero bene tra allenatore e dirigenza, ma poi c’è stato questo colpo di scena. Podestà è un mister esperto, di categoria superiore come lo era Balleri. Bisognerebbe poi capire realmente che problemi abbiano portato a quest’altra decisione: dopo il mio esonero la società era tutta compatta nel dire che c’era stato un cambio di mentalità, che si correva di più in allenamenti intensi con una grande grinta. A me veniva contestata qualsiasi cosa, non so se poi sia successo anche con lui“.
Oltre a questo fatto, c’è stata anche la notizia della rinuncia dell’Alassio FC di portare a termine il campionato di Eccellenza. Cattardico è stato allenatore delle vespe nella stagione 2019/2020 e, essendo rimasto legato all’ambiente, questa notizia lo ha spiazzato: “Ciò che è successo è un colpo al cuore per me. Sono stato lì in un’annata difficile, soprattutto all’inizio, ma poi ho conosciuto dei ragazzi straordinari con i quali siamo riusciti in una grande impresa: il campionato si è fermato a fine febbraio, ma venivamo da 5 vittorie consecutive. Si parlava di una squadra inesperta, nella quale solo in 3/4 avevano già giocato in Eccellenza, e invece ci siamo divertiti tirandoci fuori da ogni problematica. Una menzione d’onore va fatta al mio direttore sportivo dell’epoca, Belvedere, che ha svolto un lavoro fantastico e sicuramente non c’entra nulla con questa categoria: una persona che sa di calcio, una presenza vitale in un’ambiente sportivo perché, prima di grandi giocatori e allenatori, ci vuole una grande società. Io poi sono andato via perché hanno fatto lo stesso tutti i componenti dello staff, dal presidente Vincenzi allo stesso Belvedere. Spero riescano a trovare una soluzione perché Alassio è una posto meraviglioso dove fare calcio“.
Infine, la voglia di tornare in campo è equilibrata dalla volontà di non sbagliare destinazione. Quindi, pare non esserci alcuna fretta: “C’è stata qualche chiacchierata tempo fa, ma sono state proprio dette due parole: in questo momento avevo bisogno di staccare la spina. In futuro dovrò ponderare bene le scelte per affrontare un progetto serio, circondato di persone che sappiano di calcio. Se così non fosse non avrei problemi a rimanere fermo, non sono uno di quegli allenatori che prega per farsi chiamare, senza alcuno sponsor: chi mi vuole sa che prende Cattardico, punto e basta“.