Cairo Montenotte. Ore frenetiche nel centrodestra in vista delle amministrative cairesi. Quello che sembrava un veto del Carroccio sulla ricandidatura di Paolo Lambertini ora diventa quasi corale da parte di tutte le forze in campo che, escludendo Cambiamo, la compagine del governatore Toti in cui milita il sindaco uscente, si sono riunite oggi per far sentire la loro voce.
Un dissenso verso un possibile Lambertini bis mascherato dall’intenzione di mettere il Deus ex machina di Cambiamo al palo: secondo quanto dichiarato dai partecipanti al vertice odierno a Genova – i coordinatori regionali Edoardo Rixi (Lega), Matteo Rosso (Fratelli d’Italia), Umberto Calcagno (Udc), Carlo Bagnasco (Forza Italia) e Andrea Costa (Noi con l’Italia) –
“la decisone sulla candidatura a sindaco dell’importante città della Val Bormida dipende dalle decisioni sulla sanità locale ed è per questo che i partiti di comune accordo hanno deciso di attendere quelle che saranno le prospettive relative all’ospedale di Cairo, uno dei temi più sentiti dal territorio nella prossima tornata elettorale”.
Che il candidato proposto dalla Lega sia Roberto Speranza, attuale vice sindaco, non è un mistero. All’interno della giunta si respira aria di tensione più per la pressione esterna che per i dissidi interni, e il fatto che sia proprio la sanità l’ago della bilancia su cui si basa la trattativa è una mossa strategicamente inattaccabile, soprattutto perché si percepiscono i malumori più propri della giunta genovese per la delega che il presidente ha voluto per sè e che gestisce creando non poca maretta nel consiglio regionale.
Adesso toccherà a Cambiamo e, non da meno, ai veri protagonisti della sfida cairese, battere un colpo. Si defileranno dalle scelte di partito mostrando unità di intenti civici o la spaccatura porterà davvero ad una lotta intestina nell’attuale giunta.