Liguria. “Dare al comparto balneare la forza strategica di una visione globale che non si limiti all’ esclusivo aspetto delle concessioni, ma che abbia la forza di ammodernare e ristrutturare l’intero demanio marittimo”. Così il senatore della Lega Paolo Ripamonti, vicepresidente della commissione Industria a Palazzo Madama.
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“Questa – spiega – è la proposta che la Lega, grazie alla disponibilità ed all’impegno del sottosegretario Gian Marco Centinaio e dell’avvocato Cristina Pozzi, andrà definendo nelle prossime settimane e che consentirà un nuovo e non più ridotto approccio alle difficoltà che ancora impediscono una reale autonomia di impresa di un settore capace di recitare un ruolo fondamentale nello sviluppo internazionale del nostro Paese. Ripensare dunque ad una nuova mappatura del demanio marittimo, così da fornire soluzioni adeguate a chi chiede verifiche continue e che possa smascherare quegli interessi corporativi che mirano a fiaccare e a depotenziare una eccellenza italiana”.
“Servirà il contributo di istituzioni, categorie del settore ed enti locali perché ognuno possa individuare un perimetro di manovra così da giungere ad una sovrapposizione con le richieste dell’Unione Europea e consentire uno sviluppo equilibrato ed armonico di tante realtà imprenditoriali, preziose risorse del nostro Paese”, conclude Ripamonti.
“Accogliamo con interesse la proposta, avanzata dal senatore della Lega Giammarco Centinaio, di una riforma strutturale che riguardi tutto il demanio marittimo. Sono anni che chiediamo che questa venga avviata, con il coinvolgimento di tutti i livelli di amministrazione, Stato, Regioni e Comuni”. Così, in una nota, Antonio Capacchione, presidente S.I.B. Sindacato Italiano Balneari aderente a FIPE_Confcommercio e Maurizio Rustignoli, presidente FIBA Confesercenti.
“Si può e si deve rispondere alle richieste della Ue senza distruggere, per questo, un comparto che dà lavoro a migliaia di persone e genera ricchezza per il territorio. Auspichiamo che la riforma – che si va delineando – abbia inizio con la ricognizione delle concessioni in essere in previsione di una revisione del sistema da attuare in tempi adeguati. Tempi che, necessariamente, non potranno essere brevissimi per non danneggiare ulteriormente le prospettive per una ripresa economica del Paese, e del turismo in particolare, e delle migliaia di imprese che operano da troppi anni in una situazione di incertezza intollerabile”.