Novità

Arriva la carta d’identità per i tartufi: a Millesimo nuovo centro regionale

Bocciato un emendamento del M5s per far pagare le spese dei soccorsi ai tartufai "nottambuli"

Tartufi Millesimo

Liguria. Via libera in Consiglio regionale alla nuova legge proposta dalla Lega che disciplina la raccolta, la coltivazione e la commercializzazione dei tartufi in Liguria. Tra le novità che hanno creato dibattito in aula, una disposizione in deroga alle norme nazionali che consente la ricerca e la raccolta anche nelle ore notturne.

Il provvedimento sostituisce la precedente della legge regionale n.18 del 26 aprile 2007. Vengono meglio distinte e definite le prerogative delle tartufaie e sono specificate regole e procedure per attivare una coltivazione. I proventi derivati dall’emissione del tesserino di idoneità non saranno più convogliati genericamente nel bilancio regionale, ma saranno impiegati specificatamente per lo studio, la promozione, la tutela e lo sviluppo del patrimonio tartufigeno regionale e dell’ambiente collegato. Ai fini della tracciabilità nella cessione del tartufo questo dovrà essere accompagnato da una carta di identità che indicherà il tipo di tartufo, la zona geografica e la data del prelievo, le indicazioni per una corretta conservazione e pulizia e, infine, la caratteristica della tipologia.

Viene istituito, a Millesimo, il Centro sperimentale regionale per la tartuficoltura che sarà gestito dal Parco naturale regionale di Bric Tana, con l’Università di Genova e con l’Associazione Tartufai & Tartuficoltori Liguri. Per promuovere l’utilizzo del tartufo locale nella ristorazione, la Regione promuoverà corsi di formazione legati a tutta la filiera. La legge, inoltre, prevede l’istituzione di un Elenco regionale dei custodi del bosco a cui possono essere iscritti tutti i raccoglitori di tartufi. Per l’anno 2022 dall’attuazione della presente legge non derivano nuovi o maggiori oneri finanziari a carico del bilancio regionale.

E’ stato approvato un emendamento presentato da Stefano Mai che chiede che i titolari della gestione provvisoria accantonano in un fondo speciale il 50 % degli utili spettanti, per un massimo di due anni, ai proprietari dei terreni silenti.
Approvato un secondo emendamento di Stefano Mai che prevede che solo per l’anno in corso dall’entrata in vigore della presente legge non derivino nuovi o maggiori oneri finanziari a carico del bilancio regionale.

Sono stati respinti due emendamenti presentati da Fabio Tosi (Mov5Stelle), che chiedevano alla giunta di non consentire la raccolta nelle ore notturne, e un terzo emendamento che prevedeva che gli oneri per eventuali servizi di soccorso notturno in caso di infortunio fossero addebitati alle persone soccorse.

Nel dibattito sulla proposta di legge e sugli emendamenti sono intervenuti Sandro Garibaldi (Lega Liguria-Salvini), Luca Garibaldi, Sergio Rossetti e Davide Natale del gruppo Pd-Articolo Uno, Lilli Lauro (Cambiamo con Toti presidente), Claudio Muzio (FI). Angelo Vaccarezza e Lilli Lauro del gruppo Cambiamo con Toti presidente hanno chiesto di poter sottoscrivere la proposta di legge. Stefano Balleari (FdI) ha chiesto a nome del gruppo di poter sottoscrivere il provvedimento.

Il capogruppo del Movimento 5 Stelle Fabio Tosi aveva proposto due emendamenti per eliminare questa possibilità, ritenendo che avrebbe potuto creare situazioni di pericolo. Un altro emendamento pentastellato proponeva di far pagare eventuali spese per i soccorsi ai cercatori di tartufi che si fossero avventurati nei boschi in orario notturno. Contraria la maggioranza: secondo Lilli Lauro della lista Cambiamo con Toti sarebbe una “limitazione delle libertà”, mentre Sandro Garibaldi (Lega) ha osservato che “il problema riguarderebbe allora tutti coloro che vanno nei boschi di notte, non solo i tartufai”. La maggioranza ha quindi bocciato la proposta del M5s.

“La Liguria a oggi ha una modesta produzione di tartufi, comunque presenti su tutto il territorio, ma è di alta qualità e non mancano margini di crescita nella quantità. Un’eccellenza che va assolutamente tutelata e valorizzata. Ringrazio, in particolare, l’associazione Tartufai e tartuficoltori liguri e l’Accademia del tartufo nel mondo per la preziosa collaborazione”, ha dichiarato il capogruppo regionale Stefano Mai (Lega), primo firmatario della legge.

Stefano Mai (Lega Liguria Salvini) ha infatti illustrato la relazione di maggioranza. “La legge offre un quadro organico di iniziative per valorizzare questo patrimonio ambientale che in Liguria mostra di avere concrete possibilità di sviluppo. La Liguria – ha aggiunto – attualmente ha una modesta produzione, ma è di qualità e non mancano margini di crescita nelle quantità. La diversificazione territoriale, se inserita in una rete coordinata, può essere un elemento di ulteriore valorizzazione di questa eccellenza. Eccellenza che, tuttavia, va anche tutelata». Mai ha sottolineato che la legge è nata da un serrato confronto con le categorie interessate, soprattutto tartufai e degli agricoltori, che ha permesso di equilibrare i legittimi interessi in campo”.

“L’elemento che maggiormente caratterizza questa proposta è la valorizzazione del tartufo – ha aggiunto – come prodotto legato al turismo esperienziale ed eno-gastronomico e non mancano occasioni per le aziende agricole: sia di integrazione del reddito, visto il valore commerciale dei tartufi, sia per il recupero dei noccioleti. Viene affrontato il tema delle entrate provenienti dal settore ad interventi e del loro legame con iniziative da attuarsi a favore dei programmi e dei progetti rivolti allo sviluppo e alla valorizzazione del patrimonio tartufigeno”.

Mai ha spiegato la scelta di Millesimo come sede del Centro sperimentale: “La sua posizione geografica e la presenza sul territorio del pregiato tubero fa sì che il Comune faccia già parte delle “Città del Tartufo” e dedichi annualmente un evento nazionale ai tartufi. La qualità del terreno, le condizioni ambientali e climatiche fanno sì che il prodotto sia uno fra i più pregiati d’Italia e rende la Valle Bormida la “culla del tartufo” per l’intera Liguria”.

L’assessore all’agricoltura Alessandro Piana ha annunciato voto favorevole al provvedimento.

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