Savona. “Nell’ambito dell’incontro di aggiornamento sullo stato dell’arte in merito alla costituzione del nuovo ATO dell’Igiene Urbana provinciale tenutosi ieri in provincia sulla base della richiesta delle Organizzazioni Sindacali (Confederali e di categoria) è, purtroppo, stato confermato un quadro di forte incertezza e complessità”. Questo il commento dei sindacati in seguito all’incontro che si è tenuto ieri in Provincia.
“Accanto ai graduali ma non definitivi passi avanti nel percorso di adesione dei singoli comuni alla costituzione del nuovo Ambito, che comunque evidenzia situazioni e tempi di definizione differenti per le amministrazioni locali che non hanno ancora completato l’iter, viene confermato il procrastinarsi dei tempi per la realizzazione definitiva del nuovo soggetto, che salvo ulteriori imprevisti, vedrebbe la luce a gennaio 2023 – proseguono le organizzazioni sindacali -. Nel frattempo la decisione della Regione Liguria di rivedere con apposita legge regionale la definizione degli ambiti, individuando in un unico ambito regionale la soluzione più idonea per la gestione del settore, aggiunge ulteriori elementi di complessità ad un percorso che a livello provinciale, già di per sé, si è dimostrato tortuoso sin dall’inizio”.
“Come organizzazioni sindacali non possiamo che esprimere, da un lato, rammarico per non aver centrato l’obiettivo in tempi ragionevoli garantendo stabilità occupazionale, miglioramento del servizio e possibilità di utilizzo delle risorse del PNRR, dall’altro, preoccupazione per l’incertezza ancora evidente sul percorso che dovrebbe traguardare, ad oggi, un ATO provinciale e successivamente, se confermato l’impianto della legge regionale, un ATO regionale nel quale quest’ultimo dovrebbe confluire”.
“Sul tema delle risorse del PNRR Missione 2 (rivoluzione verde e transizione ecologica) si ricorda che sono a disposizione oltre 1,5 miliardi di euro a livello nazionale da destinare a Regioni, Province e Comuni, oltre a 600 milioni di euro destinati alle imprese distribuibili attraverso bandi per progetti con termine di presentazione al 16 marzo 2022 (in considerazione della recente proroga) – continuano -. Una situazione, insomma, molto complicata che preoccupa i lavoratori attualmente impiegati in diverse aziende del settore e che, con molta probabilità, fino almeno al 2023 non potranno trovare una propria maggiore stabilità di impiego presso un unico soggetto concessionario del servizio. Ulteriori elementi che necessitano di particolare riguardo sono la gestione degli impianti di smaltimento e la possibilità di utilizzo dei fondi del PNRR che, con un quadro così nebuloso, rischiano di essere trascurati o non valorizzati”.
“Come sindacato, oltre ad esprimere perplessità – concludono i sindacati -, abbiamo chiesto un costante aggiornamento sull’iter provinciale al fine di poter, nei limiti della complessità della situazione, tutelare al meglio i lavoratori attualmente impiegati nel settore nonché presidiare un tema, quello della gestione dei rifiuti che, se non adeguatamente organizzato, può rappresentare un grosso problema per l’intera cittadinanza in termini di costi e qualità del servizio”.