Pallanuoto

World League: l’Italia del nuovo corso cede con onore alla Serbia

Il rinnovato Settebello allenato da Campagna inizia con una buona prestazione

Serbia - Italia
Foto DBM

Savona. Bicampioni olimpici vincenti all’esordio nel girone C del gruppo europeo del torneo mondiale. Nonostante l’ambiente caldo con il pienone nell’impianto di Sabac (400 spettatori) e sette “esordienti” rispetto all’Olimpiade, il Settebello tiene testa per tre quarti gara ai supercampioni balcanici. Un ottimo Marziali con una quaterna si prende l’onore delle armi di fronte a Mandic (tris) e compagni che nella seconda parte addrizzano la mira con l’uomo in più e aumentano il divario in maniera decisiva. Ora bisogna  battere la Slovacchia il prossimo 15 febbraio in casa,  per trovare il passaggio del turno ed accedere alla fase finale europea dell’unico torneo mai vinto nella sconfinata bacheca azzurra.

“E’ stata una partita di livello ma abbiamo sbagliato tanto – commenta il Ct Sandro Campagna -. Soprattutto nei piccoli dettagli e le scelte di passaggio nei momenti decisivi. Alcuni giocatori sono entrati nell’incertezza sbagliando alcune buone giocate e questo sommato a qualche gol in parità numerica evitabile hanno determinato il risultato. Fino al terzo tempo abbiamo avuto la possibilità di pareggiare però. Ci siamo portati avanti il break di due gol subito all’inizio e non l’abbiamo mai colmato. Peccato perché, nonostante le difficoltà di affiatamento e ambientali, la squadra non mi è dispiaciuta. Bisognerà lavorare e col tempo sono convinto che potremo fare bene”.

La cronaca. Partita subito ad alte frequenze. La Serbia passa alla prima indecisione difensiva: Mandic sfugge alla marcatura dell’ex compagno recchelino Di Fulvio e la freccia azzurra commette rigore. Rasovic trasforma il cinque metri (1-0). Gli azzurri subiscono il 2-0 dell’ex Brescia Randelovic in extraman ma reagiscono in un amen con il bel gol di Fondelli che trova l’alzo e tiro dal perimetro, fulminando Mitrovic (1-2). Lo stesso 5 azzurro potrebbe pareggiare a due minuti dal termine: il rigore concesso da Margeta su Iocchi Gratta (fallo di Mitrovic) è solare, ma il savonese spara alto. Il tempo si chiude con la bomba di Strahinja Rasovic per il 3-1 che indirizza il match.

I padroni di casa trovano in apertura l’alzo e tiro del bicampione olimpico Mandic che col mancino è una sentenza dalla sua mattonella (4-1). Qui la Serbia pecca di presunzione e i giovani azzurri reagiscono: Di Fulvio trasforma il primo extraman con una magia dal lato (2-4); poi su un controfallo lo stesso due azzurro lancia Iocchi Gratta che solo soletto al centro si sblocca, fulminando Mitrovic (3-4). Sul più bello Cannella fallisce il pareggio stoppato due volte dal 13 serbo; non trema invece Strahinja Rasovic che trova la doppietta con un missile intercontinentale spacca difesa (5-3). La reazione è ancora immediata. L’Italia non si smarrisce e sull’asse Presciutti/Marziali arriva il bis del centroboa della Telimar Palermo con una pregevole beduina (4-5). Nell’ultimo minuto la pressione serba aumenta di nuovo e, dopo un’azione prolungata (doppio miracolo di Del Lungo), è Lukic a trovare l’angolo opposto per il nuovo +2 serbo a metà gara (6-4).

La Serbia non spinge, e forte del vantaggio, lascia acqua agli azzurri che trovano ben tre superiorità. Alla seconda è Marziali che ai due metri spinge dentro l’assist perfetto di Damonte per il meno uno che mette di nuovo pressione agli avversari (5-6). Azione fotocopia dall’altra parte e stavolta è l’ex Sport Management Drasovic a spingere dentro dai due metri l’extraman del nuovo +2 (7-5). Gli azzurri sbagliano con Di Fulvio in attacco l’ottava chance in superiorità, e allora Mandic esplode un tiro pieno di tecnica e potenza, timbrando l’8-5 in extraplayer (secondo fallo grave di Patchaliev). L’Italia non sbanda, anzi reagisce di nuovo e Fondelli stavolta trova il gioiello dai 5 metri per il 6-8. Nel finale però una magia ancora Strahinja Rasovic (bis) rimette a tre le lunghezze di distanza (9-6).

Il quarto tempo vede il sussulto azzurro solo con la splendida conclusione di Nicholas Presciutti che trova la bomba a schizzo del meno due (7-9) a 1.30 dall’inizio. Ci sarebbe tempo per rientrare ma il terzo fallo grave di Cannella apre le porte alla doppietta dell’ex bresciano Randelovic (10-7); un giro di lancette ed è Drasovic a fare il bis sempre in superiorità per l’11-7 che chiude il match. La bella doppietta di Marziali (quaterna) entrambi su ribattuta al centro e il tris di Mandic alla sua maniera fissano il punteggio che premia i balcanici abili a sfruttare al meglio le occasioni più importanti nei momenti cruciali.

Il tabellino:
Serbia – Italia
 12-9
Serbia: Risticevic, Mandic 3, Drasovic 2, Randelovic 2, Lazic, Vico, S. Rasovic 3, Lukic 1, Vucinic, Radulovic, Stojanovic, V. Rasovic 1 (rig.), Mitrovic. All. Savic.
Italia: Del Lungo, F. Di Fulvio 1, Damonte, Del Basso, Fondelli 2, Patchaliev, Iocchi Gratta 1, Cannella, N. Presciutti 1, M. Di Martire, E. Di Somma, Marziali 4, Nicosia. All. Campagna.
Arbitri: David Gomez (Spagna) e Boris Margeta (Slovenia). Delegato: Tamas Molnar (Ungheria)
Note. Parziali 3-1, 3-3, 3-2, 3-3. Uscito per limite di falli Cannella (I) nel terzo tempo. Superiorità numeriche: Serbia 6/14 + 1 rigore, Italia 3/13 + 1 rigore fallito.

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