Memoria

Varazze non dimentica l’ingegner Nocelli: scout di ieri e di oggi in un commovente ricordo fotogallery

Una messa in Sant'Ambrogio per celebrare il fondatore dello scoutismo varazzino

Varazze. C’erano proprio tutti i suoi ragazzi. Dal primo Scout al più piccolo: quel bimbo a cui il nonno ha parlato di lui. Varazze ha ricordato l’ingegner Carlo Nocelli.

Una messa in Sant’Ambrogio. Quel sagrato che si tinge di bianco e blu in un batter d’occhio. Sono i colori della “Promessa”, il fazzolettone stretto al collo di chi ha vissuto questa esperienza. Sono gli Scout Adulti insieme ai più piccoli. C’è Varazze per il suo maestro.

Carlo Nocelli scomparve il 15 gennaio del 1971. Fondatore dello scoutismo varazzino. Figura indimenticabile che ha trasmesso i suoi principi di umanità a generazioni di ragazzi che, a loro volta, li hanno consegnati a figli e nipoti. Fortunati coloro che lo hanno conosciuto ed hanno divulgato il suo messaggio. Oggi erano lì per salutare l’illustre concittadino. Non solo fondatore dello scoutismo, ma anche co-fondatore della famosa associazione culturale “U Campanin Russu” e socio onorario del’Avis.

Nato a Firenze, visse gran parte della sua vita nella Comunità Salesiana di Varazze, dove divulgò il suo prezioso messaggio in un fedele servizio per i giovani, nella scuola e nelle associazioni giovanili, come gli Scout. Ed eccoli oggi dalla sua tomba, nel cimitero cittadino, quelli di oggi e di ieri, quelli che veramente hanno percorso il cammino con l’ingegnere. C’è Piero Spotorno, il primo Scout, ci aspetta e ci racconta “una grande lezione di vita” dice “un grande uomo. Un grande personaggio”.

Poi altre testimonianze, altri ricordi. Le lettere che Nocelli, la sera, scriveva ai suoi ragazzi: per incoraggiarli, per esser loro vicino. Ascoltare, emoziona. Poi arriva un soffio di vento che muove i fiori freschi legati dal nastro bianco e blu. Qui fa freddo, ma adesso, sembra primavera.

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