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Tamponi gratis per gli studenti, ancora disagi: “Registrazioni online per agevolare Asl, famiglie e dirigenti scolastici”

Le minoranze in Regione: "Flop delle autocertificazioni, caos del sistema sanitario a danno di studenti e famiglie"

tamponi test Covid

Liguria. “I fatti smentiscono Toti e le tanto declamate nuove misure, che dovrebbero garantire il tampone gratuito agli studenti, in caso di un positivo in classe, si stanno dimostrando un flop”.

Così il capogruppo del Partito Democratico Articolo Uno in Regione Luca Garibaldi sui disagi in ambito scolastico.

“Il sistema delle autocertificazioni per gli studenti non funziona perché il tracciamento e la burocrazia lo rallentano”.

“Le segnalazioni delle Asl, che devono dare il codice per l’autocertificazione, in caso di un positivo in classe arrivano sempre in ritardo, oltre i tempi previsti per stabilire se una classe deve andare o meno in quarantena”.

“Molti genitori infatti si trovano costretti a dover pagare di tasca propria il tampone perché il sistema non funziona e perché la dichiarazione dei dirigenti scolastici non è sufficiente. Per questo la Regione dovrebbe attivare un sistema di registrazione online, per snellire la parte burocratica e alleggerire Asl, medici di base e semplificare la vita di famiglie e presidi” conclude.

“Il mondo scolastico è stato lasciato completamente abbandonato sia dal Governo Centrale – dichiara il capogruppo in Consiglio regionale di Linea Condivisa Gianni Pastorino – sia dalle istituzioni locali, he sembrano non aver compreso le difficoltà di un mondo che è prioritario per la formazione delle nuove generazioni”.

La gestione quotidiana delle scuole durante la pandemia sta logorando dirigenti scolastici, insegnanti e Personale ATA, in prima linea per portare avanti le attività didattiche e amministrative.

“Alla mancanza di insegnanti e alla mancanza di spazi adeguati rispetto a un fenomeno pandemico che obbliga a distanze, si è aggiunta l’incapacità del servizio sanitario regionale di offrire supporto per quanto riguarda l’effettuazione dei tamponi e il tracciamento dei contagi – prosegue il vicepresidente della Commissione Salute Pastorino – Una situazione inammissibile se pensiamo al fatto che numerosi operatori sanitari di ogni livello avevano sottolineato, già 3 mesi fa, la previsione di un aumento di contagi a seguito della variante Omicron”.

L’Associazione nazionale presidi stima un 50% delle classi in didattica a distanza, con gli istituti scolastici che si ritrovano soli a dover gestire l’aumento dei contagi e il caos delle quarantene.

“Nella maggior parte delle scuole si lavora nel caos perché il servizio, completamente snaturato, deve supplire alle carenze di quello sanitario territoriale, tra disservizio regionale e direttive ministeriali poco chiare e in continua evoluzione – accusa il consigliere Pastorino – Per questo sarebbe auspicabile l’intervento della protezione civile e dell’esercito per mantenere aperte il più possibile le classi e migliorare la didattica in presenza, assicurando ad alunne e alunni quel minimo di socialità che per le giovani generazioni è necessario”.

“Inoltre, lo abbiamo ripetuto più volte come Linea Condivisa, la Didattica a distanza aumenta le disuguaglianze – prosegue Pastorino – In questi anni di pandemia è stato fatto troppo poco, da parte di tutte le istituzioni, per garantire un accesso paritario al diritto allo studio, anche in condizioni di Dad. Non è stata fornita strumentazione adeguata alle scuole, né è stata fatta una capillare formazione informatica e neppure si è pensato a come aiutare le famiglie nel gestire i minori a casa in quarantena con permessi ad hoc”.

“A pagare le conseguenze di questo manifesto disinteresse da parte delle istituzioni sono il personale scolastico, le famiglie e soprattutto le giovani generazioni” conclude il consigliere regionale.

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