Contrari

Spostamento a monte della ferrovia, Assoutenti: “Danni all’economia agricola, al turismo e alla mobilità”

"E' necessaria una scelta che salvaguardi interessi generali e diffusi come il settore dei trasporti e della mobilità di oggi e del futuro"

raddoppio ferroviario andora

Finale Ligure/Andora. L’avvocato Maria Laura Ragazzi ha convocato ieri, il 18 gennaio 2022, in teleconferenza l’assemblea del direttivo di Assoutenti Savona, della quale è presidente, per fare il punto sullo spostamento a monte della ferrovia tra Finale Ligure e Andora.

Constatata la presenza del numero legale dei consiglieri e la validità della seduta c’è’ stata un’introduzione di Gian Luigi Taboga che ha ribadito il parere di Assoutenti così formulato da oltre 25 anni: “Si al raddoppio dei binari nei tratti mancanti. Passaggio in sotterranea da Finale Ligure a Loano, con la conseguente eliminazione dei passaggi a livello, della servitù delle aree attraversate e permanenza delle stazioni di Borgio Verezzi, Pietra Ligure e Loano nelle sedi attuali , magari con due ‘fermate’ aggiuntive davanti all’ospedale di Santa Corona e al porto turistico di Loano. Permanenza della linea a doppio binario già esistente tra Loano e Albenga che corre su una scogliera a difesa del territorio, permanenza della stazione di Albenga e relativo scalo merci nella sede attuale. Tratta da Albenga ad Andora da realizzare a doppio binario salvaguardando la stazione di Alassio, frutto di un lascito condizionato all’uso di stazione ferroviaria. e ad una fermata a Laigueglia”.

Sono succeduti gli interventi dei partecipanti che hanno fatto rilevare “la mancata convocazione in tempi utili di chi rappresenta legalmente l’utenza per un progetto così rilevante, in spregio alle norme vigenti previste dalla Costituzione, dalle leggi regionali e dagli Statuti e Ordinamenti comunali”.

I consiglieri hanno evidenziato “i danni che procurerebbe uno spostamento, così come progettato, all’ambiente, all’economia agricola, al turismo e alla mobilità di chi usa il treno come unico mezzo per recarsi al lavoro, allo studio e per ogni altra necessità personale. Le cause di un tale possibile dissesto sono da ricondurre all’eliminazione delle stazioni dalle sedi attuali e alla loro collocazione (dove ci sarà ) in luoghi disagiati e lontani dai centri abitati, all’uso di parte del restante e prezioso territorio agricolo e ad una ennesima ferita all’ambiente del nostro territorio, cosi bello ma cosi fragile”.

Una ulteriore osservazione è la “constatata disaffezione all’utilizzo del treno nelle località del Ponente dove lo spostamento a monte è già avvenuto – sppiegano da Assoutenti -; la diminuzione delle stazioni e la difficoltà a raggiungere quelle restanti ha procurato una cospicua diminuzione dei passeggeri ferroviari ed un incremento del traffico automobilistico sulla viabilità ordinaria. Da un confronto tra le due soluzioni emergono anche valutazioni dei costi, dei disagi da sopportare per i cantieri e dello stravolgimento della viabilità ordinaria per raggiungere il treno dei desideri”.

“C’è stata una sollecitazione ad intervenire – concludono dalla direzione di Assoutenti Savona – in tutte le sedi competenti (Camera di Commercio compresa) per contribuire ad una scelta che salvaguardi interessi generali e diffusi come il settore dei trasporti e della mobilità di oggi e del futuro”.

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