Genitori protestano

Scuola, in una settimana il triplo delle classi in quarantena: in Liguria numeri superano i 1.300

Sono gli effetti del boom di contagi da coronavirus e delle regole imposte dal Governo

Generico gennaio 2022

Liguria. Sono arrivate a 1.344 le classi in quarantena nelle scuole in Liguria: è questo l’ultimo dato disponibile su tutta la regione offerto da Alisa. Si tratta di un’esplosione vertiginosa rispetto alle 468 rilevate esattamente sette giorni fa dalla stessa fonte, con un numero triplicato.

Sono gli effetti del boom di contagi da coronavirus e delle regole imposte dal Governo che stabiliscono l’ingresso in Dad con due positivi (alle elementari per tutta la classe, mentre alle medie e alle superiori chi ha la dose booster o è vaccinato/guarito da meno di 120 giorni può frequentare in presenza).

I dati però sono in continuo aggiornamento e il totale di Alisa risulta già superato. Stando alla rilevazione nel savonese i dati sono pari a 347, nell’imperiese 268, nel Tigullio 80, nello Spezzino 220. In Asl 3, cioè Genova e dintorni, risultavano 523 classi in quarantena alle 16.00 di oggi (lunedì) mentre il computo regionale è ancora fermo a 429.

La crescita non è dovuta solo alla corsa sfrenata del coronavirus nella sua variante Omicron, destinata ormai a rimpiazzare completamente la Delta e a rendere il Covid una malattia endemica. Fino alla scorsa settimana, infatti, le aziende sanitarie avevano serie difficoltà a sbrigare tutte le pratiche, col risultato che molte classi finivano in quarantena su disposizione dei dirigenti senza che il provvedimento venisse formalizzato dagli uffici di prevenzione. Situazione che, tra l’altro, impediva ai genitori di fare domanda per il congedo parentale previsto dalla normativa vigente.

Dal 18 gennaio Alisa ha semplificato la procedura. Già dagli scorsi giorni la Asl 3 aveva aggiunto ulteriori 11 operatori sanitari dedicati oltre che una casella di posta dedicata per segnalare la necessità di emettere i provvedimenti di sorveglianza e assicura che oggi la maggior parte delle criticità è alle spalle e quindi i tempi di attesa sono molto più brevi.

“Stiamo cercando di recuperare anche tutto il pregresso ma teniamo conto che le classi in quarantena stanno aumentando in modo pazzesco, soprattutto alle elementari e nelle scuole d’infanzia dove ci sono pochi vaccinati o bambini non vaccinabili – spiega la direttrice sanitaria Marta Caltabellotta -. La procedura prevede che il referente Covid segnali i casi positivi, poi deve essere contattato al telefono, non si tratta di un automatismo. Ora nel giro di un giorno riusciamo a emettere il provvedimento di sorveglianza. Abbiamo aggiunto altro personale spostandolo da altri settori e continueremo a incrementarlo per dare risposte il più velocemente possibile. Non è facile perché è necessaria una formazione specifica”.

La situazione però rimane critica e alcune scuole genovesi, dove spesso le classi in Dad superano quelle in presenza nonostante i dati rassicuranti forniti dal ministero, sono passate alla protesta. Come la Daneo, in centro storico, dove stamattina all’entrata è apparso un cartello che forniva i numeri del “rientro in presenza e in sicurezza”: 7 classi in Dad, 6 in presenza e una media di 7 assenti per ogni classe a scuola.

Iniziativa del corpo docente che ha ricevuto il sostegno del comitato dei genitori in una lettera aperta: “In questo momento difficile per tutti la scuola sembra abbandonata a se stessa, costretta a districarsi fra regolamenti che cambiano continuamente, umiliata nel suo ruolo fondamentale per la società e si regge spesso sul contributo volontario di insegnanti e famiglie che inventano assieme i modi per tirare avanti. Questa pandemia ci ha mostrato in maniera più chiara ed urgente i problemi che la scuola aveva da tempo […] Siamo contenti che il governo dichiari che è importante tenere aperte le scuole (anzi, alla buon’ora, dato che siamo uno dei paesi che ha tenuto la scuola più chiusa in Europa in questi 2 anni), ma sentire oggi il ministro Bianchi dire che si è fatto tutto il possibile per permetterlo è inaccettabile. A tutto questo si uniscono, come ben descritto dalle nostre maestre e maestri, i ritardi di Alisa, le code ai pochi punti di accesso o in farmacia per i tamponi obbligatori gratuiti, le certificazioni necessarie che cambiano sempre, le difficoltà legate alla Dad. Ci uniamo quindi nelle richieste delle maestre e dei maestri della Daneo e nel loro percorso di protesta e lotta perché sulla scuola si investa seriamente”.

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