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Rissa a Savona, il titolare del “Semaforo”: “Sono il capro espiatorio, non c’entro col vandalismo in Darsena”

Il locale, chiuso per 10 giorni dalla Questura, si trova di fronte a dove è avvenuto lo scontro tra i giovani nella notte tra sabato e domenica

Savona. “Mi stanno creando un danno, sono il capro espiatorio”. E’ lo sfogo di Doriano Troisi, titolare del Semaforo, il locale della Darsena di Savona chiuso per 10 giorni dalla Questura dopo la rissa che la scorsa settimana ha fatto discutere la città portando alla denuncia di 8 ragazzi, tra cui un minorenne.

La vicenda ormai è nota: un violento episodio di “malamovida” che si è verificato nella notte tra sabato e domenica scorsa nell’area della vecchia Darsena del porto. Alcuni avventori, ripresi dalle telecamere di sicurezza, hanno infatti preso parte a una rissa avvenuta per motivi di viabilità (un’auto, facendo retromarcia, ha urtato una persona).

Nei giorni successivi le segnalazioni dei residenti, unite alla diffusione del video sui social network, hanno dato vita a una polemica in città: l’indagine della Squadra Mobile si è conclusa con la denuncia di otto dei partecipanti all’episodio, tra cui un minorenne. “Si tratta di un altro provvedimento di prevenzione per garantire la sicurezza e la vivibilità della Darsena in qualsiasi orario” hanno spiegato dalla Questura di Savona. I residenti della zona si dichiarano infatti stufi di assistere a pochi passi dalla propria abitazione a episodi come questi.

Tra i provvedimenti adottati dalla polizia di Stato anche quello di chiudere per 10 giorni l’esercizio commerciale “Il Semaforo”, che si trova di fronte al luogo dove è avvenuta la rissa in Darsena. “Lo ritengono causa di disordine con la scusa della rissa – spiega il titolare – causata da persone che però non sono venute al locale”.

A recitare la parte del “colpevole” Troisi non ci sta. E per dimostrarlo invia alla redazione dei video “che dimostrano già dal primo giorno di chiusura che ben poco il locale ha a che fare con gli atti di vandalismo che coinvolgono la Darsena, poiché questi si perpetuano da sempre nei fine settimana a prescindere dall’attività svolta in qualunque periodo dell’anno”.

“Praticamente sono il capro espiatorio – ribadisce l’uomo – Mi stanno creando un danno economico e sociale”.

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