Liguria. “Ancora una volta la Regione Liguria si è fatta trovare impreparata da questa ondata di pandemia. Il Presidente Toti prova a mettere dei tappulli quando è troppo tardi, solo dopo le numerose lamentele dei cittadini che da decine di giorni denunciano di sentirsi abbandonati e dopo l’allarme lanciato dai pediatri che chiedono altri spazi per le vaccinazioni e orari prolungat”, così il capogruppo del Partito Democratico Articolo Uno in Regione Liguria Luca Garibaldi commentando la gestione della pandemia da parte della Giunta Toti.
“Ora – spiega – il presidente annuncia che arriveranno nuovi hub per i tamponi e le vaccinazioni pediatriche saranno potenziate, ma come intende realizzare tutto questo è poco chiaro: manca una programmazione, non si sa dove questi nuovi drive e walk through, annunciati per la prossima settimana, sorgeranno e soprattutto chi si occuperà del tracciamento? In questi anni la sanità in Liguria ha subito solo tagli e il carico è rimasto sugli operatori sanitari, da anni in sofferenza di organico e di organizzazione. La giunta anziché potenziare i servizi, come sarebbe stato necessario per fronteggiare il Covid, ha tagliato le squadre Gsat e depotenziato la medicina territoriale, che se opportunamente supportata, avrebbe fatto da filtro, contenendo gli accessi in ospedale. Inoltre il sistema di tracciamento è allo sbando. Dopo aver dimezzato i tracciatori, ora siamo di fronte ad un insieme di pasticci nella gestione informatica dei tamponi e dei green pass, che produrrà incertezza”.
“E poi la confusione nella comunicazione. Si dice che nelle farmacie dal 7 tramite ordinanza si potranno rilasciare certificati di positività e guarigione con antigenico rapido. Ma nelle farmacie potranno presentarsi solo gli asintomatici, i contatti di positivi o anche chi ha sintomi? E l’ordinanza sarà operativa il 7 o entrerà in vigore dopo il fine settimana? Tutto questo non è chiaro, invece che costruire soluzioni si mettono in campo aspettative che rischiano si essere frustrate” afferma ancora Garibaldi.
“Si tratta – prosegue – dell’ennesima prova del caos che vige in Regione. Ci troviamo di fronte a un’organizzazione completamente in tilt, una comunicazione confusa e contradditoria, mentre centinaia di persone aspettano l’esito di un tampone che non si sa quando arriverà”.
“Siamo la regione – conclude – con gli indicatori peggiori per terapie intensive e aree mediche occupate e con decine di persone in balia di una comunicazione poco chiara che non le aiuta a districarsi tra la burocrazia. Dopo due anni di pandemia la Regione avrebbe dovuto farsi trovare più preparata e invece siamo sempre al punto di partenza”.